Smart working, se vuoi lavorare da remoto c’è qualcosa che devi sapere: sta cambiando tutto e non in meglio
Lo smartworking si è diffuso molto in Italia, ma quali sono le norme che regolano il lavoro agile in Italia: scopriamole!
A partire dalla pandemia in tutta Italia si è diffusa la modalità di lavoro agile o smartworking per alcune categorie di lavoratori: molto utilizzato nel settore privato, il lavoro agile è stato abbandonato nel tempo dalla Pubblica Amministrazione.
I dipendenti pubblici che possono ancora usufruirne sono i lavoratori fragili, i genitori di under 14, i caregivers. Si utilizza anche nel caso di emergenze nazionali.
La disciplina di riferimento dello Smart Working in Italia è la Legge 22 maggio 2017, n.81 (articoli 18-24), come da ultimo modificata dalla Legge 4 agosto 2022, n. 122.
Il lavoro agile viene definito come una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Protocollo nazionale del lavoro agile: come funziona per il settore privato
Nel 2021 è stato adottato il Protocollo nazionale del lavoro agile per il settore privato: è previsto un accordo scritto tra datore di lavoro e dipendente per adottare lo smartworking. Devono essere stabilite durata, condizioni del recesso, modalità di esecuzione della prestazione e strumenti tecnologici utilizzati. Il datore di lavoro è tenuto a comunicare, semplicemente in via telematica al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, i nominativi dei lavoratori in smartworking e la data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile.
Il protocollo siglato in accordo tra Ministero del Lavoro e rappresentanze sindacali prevede che l’adesione allo smartworking sia di tipo volontario e subordinata alla sottoscrizione di un accordo individuale. Il rifiuto del lavoratore non comporta il licenziamento e non può comportare ammonizioni disciplinari. Le categorie più tutelate sono i lavoratori fragili, le donne e i disabili.
Smartworking per i dipendenti pubblici: cosa è cambiato dal mese di agosto 2022
Dal 13 agosto 2022 i datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi per lo smartworking sono tenuti a riconoscere delle priorità nell’accoglimento delle richieste. La priorità deve essere concessa a chi ha figli fino a 12 anni di età o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità.
La scelta dello Smart Working nelle Pubblica Amministrazione è rimasto un diritto per i lavoratori fragili, disabili o immunodepressi solo fino al 30 settembre 2023, ma in questo caso è prevista una proroga. Non ci sarà proroga, invece, per i lavoratori pubblici genitori di under 14.