Maternità obbligatoria, nessuno conosce davvero la normativa: cosa devi sapere
Che cos’è la maternità obbligatoria, a chi spetta e come richiederla? Ecco tutte le informazioni e le novità su questa misura.
Anche nel 2023 è stata confermata la maternità obbligatoria per le neomamme lavoratrici: si tratta dell’astensione dal lavoro per un periodo di 5 mesi da dividere tra prima e dopo il parto.
Il congedo di maternità obbligatorio è riconosciuto alle lavoratrici dipendenti sia durante la gravidanza che il puerperio, anche in caso di adozione o affidamento di minori.
Per tutto il periodo dell’astensione viene riconosciuta dall’INPS un’indennità pari all’80% dello stipendio regolarmente percepito al di fuori del periodo della maternità.
A livello normativo si fa riferimento a quanto riportato nel Testo Unico sulla maternità e paternità, il Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151.
Quanto dura il congedo di maternità e di quanto è possibile prolungarlo
Ci sono casi in cui la madre è impossibilitata ad usufruire del congedo obbligatorio, che spetta in alternativa al padre con il nome di “congedo di paternità alternativo”. Ciò è possibile solo in caso di morte o grave infermità della madre, abbandono del figlio o mancato riconoscimento del neonato da parte della madre, affidamento esclusivo del figlio al padre.
Il congedo di maternità obbligatoria dura 5 mesi, che possono essere divisi tra il periodo prima del parto, di solito 2 mesi, e il periodo dopo il parto, 3 mesi. Generalmente il congedo inizia dalla 26° settimana. Dopo il parto è possibile pensare al prolungamento della maternità obbligatoria per 4 mesi.
A quanto ammonta l’indennità di maternità e quando spetta riceverla
L’indennità di maternità non spetta esclusivamente alle lavoratrici dipendenti che hanno un regolare rapporto di lavoro, ma è dovuta anche in caso di licenziamento per giusta causa della lavoratrice, cessazione dell’attività dell’azienda cui la lavoratrice è addetta, ultimazione della prestazione per la quale la lavoratrice è stata assunta e risoluzione del rapporto di lavoro per la scadenza del termine.
Per quanto riguarda l’importo che viene corrisposto direttamente dall’INPS alla lavoratrice durante i periodi di congedo di maternità, si parla di un’indennità pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera. Questo importo si calcola sulla base dell’ultimo periodo in cui si è ricevuto il regolare stipendio prima dell’inizio del congedo, quindi all’ultimo mese di lavoro che precede il mese di inizio del periodo di maternità. Si ricorda che l’importo dello stipendio e quindi dell’indennità di maternità deve essere parametrato ad un limite fissato ogni anno in base all’indice dei prezzi al consumo e all’andamento del tasso di inflazione come sta accadendo in questo momento in Italia.