Lavoro, se durante un colloquio ti fanno queste domande lascia tutto e scappa via: sono illegali ma nessuno lo sa
Quando ci si presenta ad un colloquio di lavoro è importantissimo fare sempre molta attenzione alla domande che ci vengono poste. Può trattarsi talvolta di un tranello.
Il lavoro in questo periodo langue e purtroppo non è una novità ma una triste realtà da molto tempo. L’Economia non gira più come un tempo, per lo meno, come si sente spesso dire, non rivedremo più in benessere economico degli Anni ’90 e 2000. Al tempo stesso l’importante è guardare al futuro e, per l’appunto, non crogiolarsi nel passato.
Tuttavia nulla vieta o dice che avere un lavoro al giorno d’oggi non sia ancora una prerogativa di tutti cittadini. Per farla breve si lavora per vivere e pertanto è necessario possederne uno per vivere una vita quantomeno dignitosa, ma trovarlo non è affatto facile. In ogni caso noi non ci arrendiamo e proseguiamo imperterriti a cercarlo.
Le ricerche sembrano cadere nel vuoto una dopo l’altra e non veniamo mai chiamati il tutto sempre memori che al giorno d’oggi non bisogna mai e poi mai sedersi sugli allori. Pure se dovesse capitarci la fortuna di firmare il tanto agognato contratto a tempo indeterminato, è sempre bene, come si suol dire dormire con un occhio chiuso e uno aperto.
Chi è dipendente infatti, lo dice la parola stessa, dipende da un’azienda della quale non ha alcun controllo sul suo fatturato, che invece è proprio ciò che determina la possibilità di dare vita ai cosiddetti tagli del personale. Ergo, è bene partire con l’idea di poter ricominciare un domani, dato che, come recita anche un proverbio, nulla è per sempre.
Il colloquio di lavoro è il punto cardine, attenzione a dei dettagli
Arriva finalmente dopo molte inutili ricerche il tanto atteso colloquio di lavoro. Noi già incominciamo a ben sperare ma non è ancora detta l’ultima parola, dal momento che bisogna fare una buona impressione sul recruiter. Ed è qui che sta la parte più difficile. Magari non facciamo una buona impressione noi poiché sfiduciati da tanti rifiuti, oppure potrebbe rivelarsi una clamorosa truffa.
Proprio in riferimento a ciò, bisogna dire che non tutti i colloqui di lavoro spesso sono autentici. Magari chi abbiamo davanti cerca solo una vittima da spennare e se non dovessero più richiamarci in quel caso possiamo dire di aver schivato una pallottola. Ma come facciamo a capire se siamo davanti a un imbroglio?
Occhio a queste domande
Un colloquio di lavoro solitamente, si sa, prevede delle domande dal parte del reclutatore, a cui il candidato è tenuto a rispondere. Esse riguardano di solito delle competenze ed esperienze pregresse. E fin qui tutto normale. In quali casi invece è bene rizzare le antenne? È bene farlo quando le domande ricadono su, sfera privata, ovvero se siamo fidanzati o sposati.
Oppure se vanno a toccare argomenti ancora più privati e personali come la nostra religione oppure il partito politico a cui apparteniamo. Non di meno invece se riguardano altre informazioni sul genere stato di salute o peggio orientamento sessuale. In questo caso il recruiter sta violando delle vere e proprie leggi sulla privacy. La cosa migliore da fare è quel punto alzarsi e congedarsi educatamente.