Lavoro, queste modifiche inaspettate sul TFR ti lasceranno a bocca aperta: nessuno si aspettava sarebbe successo
Il Decreto Lavoro ha l’obiettivo di migliorare le condizioni dei lavoratori: ecco le novità che verranno apportate.
Il prossimo decreto lavoro mira ad un miglioramento delle condizioni lavorative con cambiamenti molto importanti: il Governo si pone l’obiettivo di rafforzare i diritti e migliorare le retribuzioni.
Il testo che è stato approvato dal Parlamento impegna l’esecutivo a sviluppare tutta una serie di decreti attuativi per rendere reali le modifiche di cui parla la delega.
Le misure potrebbero riguardare in particolare le modifiche relative agli straordinari e ai premi per potenziare la produttività e l’equità sul lavoro.
L’idea è quella di introdurre incentivi fiscali che stimolino la retribuzione degli straordinari: la tassazione sarebbe ridotta dal 10% al 5%.
Cosa comporta il nuovo Decreto Lavoro: l’applicazione della detassazione
La revisione fiscale collegata al nuovo Decreto Lavoro potrebbe basarsi sull’entità delle ore straordinarie che sono svolte da ogni lavoratore e che variano in base al livello di reddito. Questa misura non si limiterebbe agli straordinari, ma sarebbe applicata anche ai premi legati alla produttività per potenziare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti. La messa in atto di questo piano, però, è subordinata alla ricerca delle risorse economiche disponibili, da valutare in autunno con la presentazione della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef).
La detassazione colpirebbe anche la tredicesima mensilità e potrebbe estendersi anche alla quattordicesima andando ad incrementare i redditi dei lavoratori. La ristrutturazione fiscale potrebbe riguardare anche il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e il Trattamento di Fine Servizio (TFS): si pensa ad un abbassamento del 15% su entrambe le imposte o alla detassazione completa. Al vaglio c’è anche l’ipotesi di una detassazione subordinata alla scelta di investire questi importi in fondi pensione, in modo da promuovere la previdenza integrativa. In alternativa si valuta un sistema di tassazione graduale in base a parametri come l’importo del trattamento, la situazione socio-economica e il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
Taglio del cuneo fiscale: si valuta la misura anche per tredicesima e quattordicesima
All’interno del nuovo Decreto Lavoro potrebbero essere presenti le norme stabilite dalla Corte di Cassazione per accelerare i tempi di liquidazione del TFR e del TFS per i dipendenti pubblici: è stato sentenziato che la dilazione del pagamento va a danno dei lavoratori e che l’intero importo deve essere erogato in pochi mesi.
Una delle misure più importanti riguarderebbe la strutturazione permanente del taglio del cuneo fiscale. Attualmente questo taglio è stato aumentato dal 3% al 7% per redditi fino a 25.000 euro lordi mensili e dal 2% al 6% per redditi fino a 35.000 euro lordi mensili. Questa misura è stata approvata solo fino alla fine dell’anno e non riguarda tredicesima e quattordicesima mensilità. La novità riguarderebbe proprio l’ipotesi di applicare il taglio del cuneo fiscale a tutte le mensilità e di renderlo fisso.