Cosa succede con la rottamazione quater delle cartelle esattoriali? Ecco gli step da seguire per non sbagliare con la rateizzazione dei debiti con il Fisco.
Negli ultimi mesi si è sentito spesso parlare di “rottamazione quater”: a giugno i contribuenti hanno presentato l’istanza di adesione alla ‘definizione agevolata dei carichi’ relativi al periodo compreso tra il 1 gennaio 2020 ed il 30 giugno 2022.
A settembre si rientra nella seconda fase di questa procedura: l’Agenzia delle Entrate-Riscossione provvede ad inviare una specifica comunicazione ai contribuenti che riguarda l’approvazione della richiesta di rottamazione.
Entro il 30 settembre, in particolare, sarà inviato ai contribuenti l’esito dell’istanza presentata entro il 30 giugno: l’istanza in questione può essere accolta o respinta e a seconda della risposta ci sono degli ulteriori passi da compiere.
Nel caso di accoglienza dell’istanza i contribuenti potranno visionare a quanto ammonta la cifra dovuta: questo importo costituirà il credito da inserire nei moduli di pagamenti precompilati da parte dell’Agenzia delle Entrate- Riscossione.
Bisogna prestare molta attenzione alle scadenze che riguardano la rottamazione quater, che sono basate sulle scelte compiute al momento dell’adesione. La comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate avvia il processo legato alla rottamazione quater e alla definizione agevolata: all’interno della comunicazione sono presenti i dati e l’importo, informazioni necessarie per chiudere le pendenze attive.
Le somme dovute dovranno essere versate a titolo di capitale, ma quelle maturate a titolo di rimborso spese per i diritti di notifica e le procedure esecutive. La comunicazione contiene anche il piano di pagamento e i moduli precompilati per effettuare i versamenti.
Una volta ricevuta la comunicazione bisogna osservare con cura e conservare i codici riportati: questi indicano l’esito dell’istanza ovvero l’accoglimento totale della richiesta con indicazione dell’importo da versare a titolo di definizione agevolata (AT) o indicano l’accoglimento parziale dell’istanza presentata nel mese di giugno (AP). La sigla AD indica il fatto che i debiti sono interamente definibili e che, dunque, nessun importo sia dovuto.
Il codice AX, invece, si riferisce a debiti in parte definibili per i quali nessun importo risulta dovuto e, dunque, non è indicato. Viene indicato, quindi, l’importo da pagare relativo esclusivamente alla parte di debiti non definibili. C’è poi il codice RI ovvero rigetto, nel caso in cui i debiti contenuti nella domanda di adesione siano considerati non definibili a cui è associato l’importo da versare.