TFR, puoi ottenere molti più soldi con questo trucco: così smetti di lavorare e ti arricchisci all’istante

Investire il TFR
Una montagna di euro – finanzarapisarda.com

Non tutte le gestioni del nostro TFR sono uguali. Con alcune si può guadagnare molto. Cerchiamo di capirci qualcosa di più.

Come sappiamo, il trattamento di fine rapporto (d’ora innanzi semplicemente TFR) non è altro che una parte del compenso dei lavoratori dipendenti, il quale viene erogato in modo differito, ossia alla fine del rapporto di lavoro.

Si tratta di una specificità quasi tutta italiana, poiché in molti altri paesi una tale misura – a metà strada tra la previdenza e il salario – di fatto non esiste. Se un tempo il TFR serviva prevalentemente per comprare casa ai figli ormai grandi, o per togliersi qualche capriccio in età avanzata, oggi la sua funzione è divenuta praticamente previdenziale in toto.

Ciò significa che il capitale maturato nel tempo, sotto forma di “liquidazione”, servirà prevalentemente per incrementare i magri assegni previdenziali del futuro. Per questo la sua gestione, da un punto di vista finanziario, è molto importante.

I lavoratori in forza in aziende con meno di 50 dipendenti, in relazione alla gestione del proprio TFR, hanno davanti a sé due possibili scelte: lasciarlo in azienda o destinarlo a qualche forma di previdenza complementare. Nel caso di aziende che superano i 50 dipendenti, l’alternativa obbligata ai fondi di previdenza complementare è il Fondo Tesoreria INPS.

Come e dove investire il TFR

Lasciare il TFR in azienda (o nel Fondo Tesoreria INPS) significa vederne rivalutare il montante di pochissimo, pur se in modo praticamente certo. Un trentenne, oggi, con circa quarant’anni di accantonamenti davanti, tarati su uno stipendio netto annuo di circa 19.000 €, può pensare di ricevere, a fine carriera, una liquidazione all’incirca pari a 68.000 €. La misura di rivalutazione è infatti stabilita per legge ed è pari all’1,5% più il 75% dell’inflazione.

Completamente diverso è il caso se si opta per un fondo pensione, aperto, chiuso o individuale che sia.

Fondi pensione aperti e chiusi
La crescita progressiva del piccolo risparmio – finanzarapisarda.com

Fondi pensione aperti, chiusi e PIP

Indirizzare l’accantonamento TFR su un fondo pensione (aperto o chiuso) o su un Piano Individuale di Pensione (PIP) comporta la possibilità di scegliere forme di investimento più o meno aggressive, al fine di puntare a risultati finanziari maggiori.

Lo stesso trentenne dell’esempio precedente otterrebbe risultati con molta probabilità assai migliori se scegliesse forme di investimento più libere. Un fondo pensione obbligazionario, pertanto considerato a rischio basso, produrrebbe un risultato superiore al TFR tenuto in azienda di circa 10.000 €. Un fondo a rischio medio, bilanciato tra investimenti azionari ed obbligazionari, potrebbe portare in dote ulteriori 50.000 €. Infine, un fondo ad alto rischio, come un puro azionario mondiale, genererebbe utili addirittura superiori ad 85.000 €! Va da sé che – in questi casi – si parla comunque di stime, non essendo presente alcuna garanzia di risultato. Ma, come si è soliti dire, senza rischio non c’è rendimento