NASPI, se lasci il lavoro per questo motivo non ne hai diritto: la triste notizia che non piace a nessuno

NASPI disoccupazione
lavoratore disperato- finanzarapisarda.com

La NASPI non spetta a tutti coloro che hanno perso il lavoro: ecco i casi in cui non è possibile ottenere questo sussidio.

La NASPI, acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, si presenta come un sussidio di disoccupazione che spetta ai lavoratori dipendenti che perdono il lavoro.

Si tratta, nella pratica, di un sostegno al reddito che viene erogato mensilmente a chi ha terminato un rapporto di lavoro subordinato, a tempo determinato o indeterminato.

A ricevere la NASPI sono i lavoratori dipendenti che perdono involontariamente il proprio lavoro o a chi si trova ad avere a che fare con la scadenza del contratto a tempo determinato.

L’indennità di disoccupazione spetta anche alle neo mamme che si dimettono nel primo anno di vita del bambino e a chi presenta dimissioni per giusta causa.

Per chi è prevista la NASPI: i requisiti per ottenerla

La NASPI non spetta a chi presenta dimissioni volontarie perché la perdita del rapporto di lavoro, in questo caso, non è involontaria. Chi lascia il posto di lavoro consapevolmente non ha diritto all’indennità di disoccupazione. La NASPI può essere richiesta se il rapporto di lavoro subordinato è cessato involontariamente e se si sono collezionate almeno 13 settimane di contributi contro la disoccupazione nei 4 anni prima della fine del rapporto di lavoro.

La misura previdenziale della NASPI è prevista per gli apprendisti e i dipendenti pubblici assunti a tempo determinato, per i soci lavoratori di cooperativa con un rapporto di lavoro subordinato e per il personale artistico con contratto di lavoro subordinato. La NASPI, però, non è prevista per gli operai agricoli, i dipendenti pubblici a tempo indeterminato e i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale. In tutti questi casi esiste una normativa specifica.

dimissioni e NASPI
consegna dimissioni- finanzarapisarda.com

Chi non ha diritto alla NASPI e i casi di dimissione per giusta causa

Ricapitolando, alla NASPI non possono accedere: dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni, operai agricoli a tempo determinato e indeterminato, lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato, lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità.

La NASPI non può essere richiesta nel caso ci si dimetta dal lavoro, ma è ottenuta nel caso ci si dimetta per giusta causa. Esistono delle condizioni che possono giustificare le dimissioni per giusta causa e sono: l’omesso pagamento della retribuzione, il mobbing, le modificazioni peggiorative delle mansioni di lavoro, le modificazioni delle condizioni di lavoro a seguito di cessione di azienda o di un ramo di essa, il trasferimento in un’altra sede di lavoro in assenza delle comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive richieste dalla legge.