Bonus ristrutturazione bagno, se vuoi ottenerlo fai attenzione: se commetti questo errore perdi per sempre ogni possibilità
Tra le agevolazioni che consentono crediti di imposta c’è anche la ristrutturazione del bagno di casa. Ma attenzione a come richiederla!
Da oltre tre anni a questa parte sono tante le agevolazioni fiscali dedicate a coloro che intendono ristrutturare il proprio immobile di proprietà. Ci occupiamo qui, in particolare, di quelle possibilità che riguardano la ristrutturazione del bagno.
Al di là dei bonus più impegnativi, quelli cioè che riguardano ristrutturazioni volte ad efficientare l’immobile da un punto di vista energetico od antisismico, esiste un’agevolazione importante che consente il recupero delle spese sino al 50%: il cosiddetto “bonus ristrutturazione“.
Il funzionamento dell’incentivo è assai semplice. Tutte le spese di ristrutturazione della casa – se documentate debitamente – possono essere portate al 50% in detrazione sulla dichiarazione dei redditi l’anno successivo in cui si sono fatti i lavori. L’importo a credito verrà compensato con le tasse da pagare allo Stato nel giro di dieci anni.
In alcuni casi specifici è inoltre ancora oggi consentito optare per una soluzione alternativa al credito di imposta, ovvero scegliere uno sconto in fattura, di importo equivalente alla detrazione, oppure optare per la cessione del credito a banche ed assicurazioni. Ad esempio, le due opzioni alternative sono ancora previste per gli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche, che consentono addirittura un recupero sino al 75% delle spese.
Cosa è agevolabile e cosa no
Ma quali sono, nello specifico, le spese che possiamo effettivamente recuperare? Ad esempio, la semplice sostituzione dei sanitari usurati è qualificabile come spesa di ristrutturazione?
In realtà sostituire il water di per sé non consente di recuperare alcuna spesa, poiché tale manutenzione risulta essere di tipo ordinario, non straordinario. Affinché tale sostituzione rientri tra le spese agevolabili, è necessario che essa sia accompagnata da altri interventi, qualificabili per l’appunto come straordinari. Ad esempio, il rifacimento dell’impianto idraulico.
L’alternativa del bonus idrico
C’è però una soluzione alternativa per chi decidesse di sostituire semplicemente i sanitari, senza ristrutturare – anche parzialmente – casa ed avere diritto ad un incentivo. Se i sanitari nuovi dovessero rientrare tra quelli cosiddetti a “scarico ridotto“, quindi più green, si avrebbe allora diritto al bonus idrico.
Con il bonus idrico è infatti possibile ricevere un contributo a rimborso di 1.000 € nel caso in cui si sostituiscano sanitari in ceramica vecchi con soluzioni che consentano maggiori risparmi d’acqua, oppure si acquistino nuove rubinetterie che limitino il flusso d’acqua. Il bonus è stato prorogato anche per l’anno in corso, anche se non è ancora possibile procedere con l’inoltro delle domande.