Addio pensione, questo strumento è molto più vantaggioso ma è sottovalutato da tutti
Scegliere se continuare a lavorare o andare in pensione può rivelarsi molto difficoltoso: ecco che cosa bisognerebbe valutare per prendere la decisione migliore.
Ci sono molte strade per la pensione anticipata: una volta compiuti 65 anni si aprono diverse possibilità. Tra le misure da scegliere c’è, ad esempio, la Quota 103, che permette di andare in pensione già a partire dai 62 anni di età con 41 anni di contributi versati.
La Quota 41, invece, permette ad alcune categorie di lavoratori, come invalidi, disoccupati, caregiver e lavori gravosi, di andare in pensione senza limiti di età, ma a condizione che siano stati raggiunti 41 anni di contributi versati.
Uscire dal lavoro nel momento in cui si ottengono questi requisiti potrebbe non essere la soluzione migliore: sono in molti, infatti, ad arrivare alla pensione passando prima per l’indennità per disoccupati INPS, che rappresenta una condizione piuttosto vantaggiosa.
Quasi tutti conosciamo la NASPI che viene definita come l’indennità per disoccupati INPS: questo sussidio sostiene, attraverso una somma mensile, di aiutare chi perde il lavoro per circostanze che esulano dalla propria volontà. In particolare si tratta di un’indennità mensile pari al 75% dello stipendio medio percepito negli ultimi 4 anni della propria carriera.
NASPI: che cos’è, come si calcola e per quanto tempo può essere percepita
Come riferimento per il calcolo dell’indennità si tiene conto dello stipendio lordo utile ai fini previdenziali del lavoratore negli ultimi 4 anni che precedono la cessazione del rapporto di lavoro. Per quanto riguarda la durata, invece, questa indennità può essere percepita per la metà delle settimane lavorative svolte da chi la percepisce negli ultimi 4 anni.
La NASPI può essere percepita fino ad un massimo di 24 mesi: chi ha lavorato in modo continuativo negli ultimi 4 anni ha diritto a due anni di disoccupazione. Si tratterebbe proprio di due anni che diventano utili per arrivare ai 67 anni, la soglia stabilita per la pensione di vecchiaia ordinaria, ma anche utili per arrivare ai 43 anni di contributi che servono per le pensioni anticipate ordinarie. Un lavoratore, quindi, può uscire dal lavoro con 41 anni di contributi versati e aspettare i due anni che mancano godendo della NASPI.
Come ottenere una pensione maggiore con l’indennità di disoccupazione
In questo modo i due anni di contributi figurativi si aggiungono ai 41 anni di contributi che sono già maturati. Nel sistema contributivo la pensione è calcolata in base ai contributi versati: anche i contributi figurativi, inferiori a quelli ordinari, contribuiscono ad aumentare la quota di contributi.
Chi decide di percorrere questa strada, quindi, può arrivare ad ottenere un trattamento maggiore di pensione, quindi un importo di pensione maggiore, preferendo l’attesa all’uscita immediata dal mondo del lavoro avendo raggiunto quota 103 o quota 41.