Dichiarazione dei redditi verso l’addio: cosa cambia e cosa resta uguale | Preparati a tutto
Il processo di disintermediazione fra cittadini e fisco sembra giunto quasi al termine. Addio a CAF e commercialisti, dunque?
Anni fa erano veramente pochi i temerari che, in autonomia, procedevano a compilare la propria dichiarazione dei redditi. Si trattava infatti di un lavoro particolarmente oneroso, che comportava diversi giorni di travaglio.
Con il tempo, come sappiamo, il Ministero dell’Economia ha sempre più cercato di avvicinare il contribuente all’Agenzia delle Entrate, semplificando i modelli di dichiarazione. Da questo processo di semplificazione sono nati da qualche anno i cosiddetti “precompilati“. Si tratta di modelli nei quali moltissimi dati risultano già inseriti.
Oggi esistono due tipologie di precompilato: il classico 730, per i lavoratori dipendenti, ed il modello Redditi persone fisiche, per alcune tipologie di autonomi. In entrambi i casi vi si trovano già inserite, tra le altre, le spese sanitarie, quelle relative all’educazione dei figli, le spese funebri, i premi assicurativi, i versamenti previdenziali, i bonifici relativi alle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche.
Ogni tanto, lo sappiamo, il sistema, come dire, fa acqua, ed è pertanto necessario controllare la correttezza dei dati ed eventualmente procedere ad una loro modifica. In tal caso, però, l’AdE specifica che si può essere soggetti a controlli fiscali.
Verso una dichiarazione precompilata perfetta
Il Ministero dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate hanno da poco siglato una convenzione il cui fine è quello di rendere sostanzialmente perfetto il modello precompilato entro il 2025. La strada sembra ancora piuttosto lunga, visto che lo scorso anno solamente un quinto dei contribuenti che ha utilizzato la precompilata (4,2 milioni di cittadini) l’ha accettata così com’è, senza apportarvi modifiche.
Ciononostante l’obbiettivo può essere perfettamente raggiungibile, legato com’è al tema della digitalizzazione ed integrazione dei servizi pubblici, uno dei target del PNRR. A quel punto, se tutti i sistemi pubblici sono in grado di “parlarsi” correttamente ed in tempo reale, non sarà più necessario conservare scontrini, fatture, certificazioni o altri documenti.
Addio ai CAF e ai commercialisti?
Rendere completamente automatico e sicuro il processo di dichiarazione dei redditi significa sostanzialmente che il contribuente dovrà solo verificare ed inviare il modello tramite un banale click.
E’ legittimo però a questo punto chiedersi che fine faranno gli innumerevoli CAF, così come domandarsi se cambierà il lavoro dei commercialisti. Indubbiamente per i contribuenti persone fisiche potrebbe non essere più necessario rivolgersi ad un Centro di Assistenza Fiscale o ad un professionista del fisco. Ma dovrebbe rimaner fuori – almeno così sembra – da tutta questa rivoluzione il mondo delle imprese (società di persone e società di capitali), per le quali il supporto di un professionista potrebbe risultare ancora indispensabile.