Carrello anti-inflazione: lo strumento che tutela gli italiani | Come funziona davvero

Carrello anti-inflazione
Carrelli della spesa – finanzarapisarda.com

Un accordo fra il MIMIT e il mondo della distribuzione organizzata dovrebbe consentire di ridurre gli effetti inflattivi. Ma è davvero così?

Il carovita non molla la presa. Pur decelerando, i prezzi al consumo – mese dopo mese – aumentano sempre di più. E tante sono, ovviamente, le iniziative a supporto dei cittadini da parte delle istituzioni per calmierare gli effetti dell’inflazione.

Tra queste, una delle più discusse è il cosiddetto “trimestre anti-inflazione“, una iniziativa programmata a partire dal prossimo 1 ottobre. In linea di principio si tratterebbe di un periodo – uno dei più caldi per le spese ordinarie, al rientro dalle ferie estive – nel quale il carrello della spesa relativo ai beni di prima necessità dovrebbe avere un costo decisamente calmierato, grazie ad un accordo tra le parti coinvolte nel processo produttivo e distributivo.

Nel dettaglio, ciò che al momento sappiamo è che il Ministero dell’Industria e del Made in Italy è riuscito a strappare una intesa, da perfezionarsi entro il 10 settembre, con le realtà della grande distribuzione e del commercio.

A siglare l’accordo relativo al contenimento dei prezzi dovrebbero essere, tra molti altri, anche i big del settore, come Federdistribuzione, Coop, Conad, Confcommercio e Federfarma.

Un accordo a metà

Sin qui, tutto bene. Il problema però è che l’accordo di massima, come detto da perfezionarsi in settembre per poi rendere operativa l’iniziativa già dal 1 ottobre, non vede la firma di alcuna impresa industriale e produttiva. E senza la disponibilità del mondo produttivo il rischio è che il “trimestre anti-inflazione” si trasformi solamente in uno slogan privo di concretezza.

Stando ai dati, lo sfilarsi dall’accordo sui prezzi calmierati da parte delle realtà produttive non sembra poggiare su elementi di concretezza. Il settore dei beni alimentari – che sono beni di prima necessità – è infatti in crescita e lo sarà – si suppone – ancora sino a tutto il 2024, piazzandosi tra l’altro al primo posto per fatturato.

Trimestre anti-inflazione
Scaffali al supermercato – finanzarapisarda.com

Consumatori sul piede di guerra

Lo stallo che – al di là delle buone intenzioni e delle rassicurazioni – si è venuto a creare sulla questione per la mancata adesione della filiera produttiva, ha fatto scattare l’allarme da parte delle associazioni dei consumatori.

Per Massimiliano Dona, leader dell’Unione Nazionale Consumatori, si tratta di una vera e propria sceneggiata: “una presa in giro ed un insulto per quelle famiglie che non ce la fanno ad arrivare a fine mese”. Assoutenti sta addirittura valutando un esposto all’Antitrust per verificare se non si possa parlare di cartello a danno dei consumatori.