Pensioni, la strana e peculiare novità per le donne: cosa aspettarsi da adesso in poi | Cambia tutto
Pensioni, grandi novità per le donne. Ce n’è una poi alquanto strana, Che cosa cambia esattamente?
Ancora oggi, che siamo nel 2023, pare impossibile, eppure è vero. Le donne sul lavoro sono tutt’ora molto discriminate. Sia per quanto concerne livelli di carriera che stipendi percepiti. Non per nulla, dati e sondaggi alla mano, lo stipendio ottenuto mensilmente da un collega uomo più elevato, rispetto a quello di una collega femmina.
Anche a livello pensionistico le donne spesso sono molto svantaggiate e pure la forza lavoro a livello femminile è svantaggiata. Se fino a un secolo fa erano pochissime a poter lavorare, dal momento che quando una donna si sposava e aveva figli, doveva pensare alla casa e alla famiglia. Poi, per fortuna, le cose si sono cambiate.
Ora in una famiglia solitamente si lavora sempre in due. Tuttavia, visto che entrambi i genitori lavorano, è necessario che qualcuno si occupi dei figli e, se nessun parente può farlo, va pagato un/una professionista che lo faccia. Ecco perché molte donne prediligono il part time e/o il telelavoro, che ha subito ora un boom incredibile anche per gli uomini, nel corso dei vari lockdown. Ora è richiestissimo.
In ogni caso per chiunque, la pensione rimane un obiettivo da raggiungere dopo molti anni di duro lavoro. Per le donne in tale direzione ci sono molte novità. Alcune si chiedono se potranno andarci con un po’ più di anticipo. Diciamo pure che con la Legge di Bilancio 2023 sono stati limitati, e non di poco, gli accessi all’Opzione Donna e sono state molte meno a poterla usare.
Donne e pensione, ora cambia di nuovo tutto quanto
Tuttavia ora bisogna ribaltare le carte di nuovo con la Legge di Bilancio 2024, cercando di correggere una volta per tutte gli errori commessi in passato, al fine di tutelare nuovamente le donne. Ora come ora brancoliamo ancora nelle più assolute ipotesi. Chiaramente, coloro che sono ormai vicine all’obiettivo e sono parecchio stanche di lavorare, si augurano di non ricevere nuove docce fredde.
Queste, ora come ora, sono purtroppo assai all’ordine del giorno. Tornando all‘Opzione Donna, si sta pensando a una sua valida alternativa, anche perché il sottosegretario del Ministro Del Lavoro Claudio Durigon, ha detto che tale opzione non gli piace affatto, soprattutto per il calcolo contributivo, che penalizza la pensione. A che soluzione si sarebbe pensato?
Le possibili novità
Si tratta di Quota 96, cancellata dalla Riforma Fornero, per dare spazio alla pensione anticipata. Tra l’altro la Quota 96 consentirebbe di andare in pensione a 61 anni compiuti, ma con 35 anni di contributi maturati. Si pensa reintrodurla per lavoratori che operano in settori usuranti e gravosi e si ipotizza che potrebbe toccare pure le donne.
Altra opzione è di estendere alle lavoratrici sarebbe lo sconto della Pensione di Vecchiaia. Quest’ultima riduce l’età pensionabile di 4 mesi per ciascun figlio e può arrivare a un massimo di 12 mesi. Dunque lavoratrici, con almeno 3 figli a carico, possono andare in pensione a 66 anni di età e con 20 anni di contributi anziché a 67.