Prelievo forzoso, la verità su quello che sta per accadere: cosa devi aspettarti davvero
C’è il rischio di un prelievo forzoso sui conti correnti dei debitori nei confronti del fisco? Vediamo assieme come stanno realmente le cose.
Nello scorso mese di luglio è circolata insistentemente una voce – messa in realtà in giro, si dice, dal senatore Matteo Renzi – che la recente riforma fiscale approvata dal governo Meloni avrebbe potuto aprire la porta ad un prelievo forzoso sui conti correnti dei contribuenti debitori nei confronti del fisco.
C’è da aspettarsi quindi una ripetizione – se pur limitata solamente ad alcune categorie di contribuenti “ritardatari” – di quanto successe nel 1992? Per chi non c’era, quello fu l’anno in cui il governo tecnico Amato – al fine di contrastare la speculazione sulla lira – fu costretto a prelevare forzosamente il 6 per mille da tutti i conti correnti degli italiani.
Una vera e propria patrimoniale la quale, secondo alcuni, potrebbe ripresentarsi a breve, poiché l’Agenzia delle Entrate sarebbe adesso in grado di accedere a tutti i conti correnti e pertanto in grado di recuperare forzosamente quanto dovuto all’erario.
Ma le cose stanno veramente così? In realtà la questione è un po’ più articolata, ed è bene fare chiarezza sul punto onde evitare fenomeni generalizzati di panico incontrollato.
L’Art. 16 della Delega Fiscale
Il punto incriminato è l’Art. 16 della Legge Delega sulla riforma fiscale. In esso infatti si conviene di potenziare l’attività di riscossione coattiva degli enti preposti al recupero dei crediti del fisco. Ma un potenziamento (leggi: snellimento ed efficientamento delle procedure burocratiche) non significa di per sé la libertà di prelevare danaro da chiunque e quando si voglia.
Nessun creditore – neanche quindi l’Agenzia delle Entrate – può sino ad oggi accedere ad alcune informazioni in via preliminare. Non è cioè possibile sapere in anticipo se il debitore ha un conto corrente in attivo e quale ne sia il saldo.
Le rassicurazioni del governo
Il governo Meloni, attraverso il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, ha voluto chiarire e rassicurare definitivamente sul punto: non ci sarà alcun prelievo forzoso sui conti correnti degli italiani. Il tema che sta a cuore del Ministero non è infatti quello di andare a prendere i soldi direttamente dalle tasche dei contribuenti, bensì quello di accelerare delle procedure già previste dal Codice Civile.
Ad onor del vero, la prima formulazione dell’Art. 16 della Legge Delega presentava comunque alcune ambiguità, tanto da esser stato riscritto – e reso meno ambiguo – dalla Commissione Finanze del Senato.