Flat tax incrementale, quando la calcoli non dimenticare questa voce: è indispensabile
Tante novità in arrivo sul fronte fiscale: ecco come cambieranno le cose con la nuova riforma approvata dal Parlamento che sta per diventare legge.
Il Parlamento ha approvato una legge delega sulla riforma fiscale: questa verrà poi definita, attraverso decreti delegati, da parte dell’esecutivo. La resa della riforma fiscale dipenderà dalle risorse finanziarie disponibili, che dovranno essere impiegate per diminuire la pressione fiscale sui contribuenti italiani.
Negli ultimi tempi, ad esempio, è stato deciso dall’esecutivo di Governo un prelievo di 2 miliardi sull’extra gettito bancario, proprio al fine di finanziare taglio delle tasse e cuneo fiscale. A quanto si vocifera pare che la riforma in atto debba contenere anche una flat tax generalizzata.
La flat tax, conosciuta anche con il nome di tassa piatta, prevede un’aliquota fiscale uguale per tutti. Una questione che sta generando molta polemica: questa tassa non è un obiettivo di medio termine da parte del Governo, ma si pensa piuttosto di raggiungerlo in modo graduale.
Quella che verrà introdotta, quindi, è la cosiddetta flat tax incrementale che verrà applicata per l’anno d’imposta 2023 ai contribuenti persone fisiche, esercenti attività d’impresa, arti o professioni, diversi da quelli che applicano il regime forfettario di cui all’articolo 1, commi 54 e successivi, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.
Cos’è la flat tax incrementale, a cosa si applica e come si calcola
La flat tax incrementale non riguarda le persone giuridiche, gli esercenti attività d’impresa, artistica e professionale in forma collettiva. Per calcolarla bisogna considerare il maggior reddito tra quelli realizzati nel 2020, 2021, 2022 e calcolare poi il 5% di tale maggior reddito.
Bisogna poi calcolare la differenza tra l’eventuale maggior reddito realizzato nel 2023 e il reddito più elevato tra quelli realizzati nel 2021, 2022, 2023 ed è necessario poi sottrarre a questo risultato quel 5% già citato. Alla somma ottenuta si applica l’aliquota del 15%.
Cosa succederà dopo la flat tax incrementale: gli step della riforma fiscale
In pratica la flat tax si applica solo agli incrementi di reddito, cioè ai risultati migliori del triennio precedente, ma solo su incrementi di reddito superiori al 5% dei miglior reddito del triennio precedente. Non si applica nel caso di incrementi minori che non sono quindi considerati tassabili. Lo scopo è quello di motivare le partite IVA a migliorare il proprio rendimento economico.
Per i contribuenti italiani, quindi, la flat tax incrementale si presenta come un primo e fondamentale passaggio verso una riduzione generalizzata della pressione fiscale. L’obiettivo successivo sarà quello di estendere la flat tax ai dipendenti e ad altre categorie, come quella di persona giuridica.