Mutui, cosa devi sapere sui tassi di interesse: cosa cambia e cosa resta uguale dopo l’estate
Inflazione e tassi di interesse: come sono legati e in che modo le cose possono cambiare dal prossimo settembre.
Con il rialzo del costo delle materie prime del comparto energetico, amplificato a seguito della guerra in Ucraina, dal 2022 l’Europa sta vivendo un periodo di inflazione sostenuta.
Una crescita costante del carovita che in Italia ha visto toccare punte del 11,8% sul finire dello scorso anno, progressivamente andando a scemare nel corso del 2023, sino ai valori attuali, intorno al 6,5% dello scorso giugno.
Il motivo del rallentamento della crescita dei prezzi al consumo è dovuto alle politiche economiche della Banca Centrale Europea, la quale, da mesi, ha puntato al rialzo dei tassi di interesse, portandoli recentemente sino a 400 punti base. Per coloro che masticano poco la politica finanziaria, l’idea è che se il denaro costa di più, meno lo si prende a prestito e pertanto meno circola, abbassando così l’inflazione.
Ecco spiegato perché, da quando la BCE ha alzato i tassi, i mutui sono rincarati: il denaro costa di più e il mio prestito diviene così più caro. Ma per quanto ancora durerà questa politica di rialzo dei tassi? In merito a tale quesito, si fronteggiano sostanzialmente due scuole di pensiero.
Le politiche aggressive di Christine Lagarde
Da una parte abbiamo la BCE ed il suo Presidente, Christine Lagarde. La signora Lagarde sostiene da tempo una politica rialzista, con l’obiettivo di rallentare ulteriormente la crescita inflattiva al fine di stabilizzarla al 2%, un traguardo ritenuto fisiologico in una economia di mercato come quella europea.
Sul fronte opposto troviamo Ignazio Visco, Governatore della Banca d’Italia, il quale osserva in primo luogo che il rallentamento dell’inflazione dovrebbe continuare “per inerzia”, anche allentando le politiche aggressive sui tassi. Inoltre, ritiene ancora il Governatore, il rischio che corriamo, a livello europeo, nel proseguire con il rialzo dei tassi, potrebbe concretamente essere quello di una vera e propria recessione continentale, con tutto ciò che questo comporta.
Mutui, cosa succede dopo l’estate?
Sebbene l’intenzione della Lagarde sia quella di proseguire – anche nel mese di luglio –ad aumentare i tassi di interesse, la fronda da parte di chi sostiene politiche più morbide sta montando.
La recessione spaventa un po’ tutti, pertanto un cambio di rotta, già dal prossimo settembre – quando l’economia inizierà a tornare sui ritmi normali, ossia non “dopata” dal mercato turistico estivo – potrebbe essere più che possibile. E un abbassamento dei tassi di interesse, anche solo di 50 punti base, potrebbe far respirare mote famiglie alle prese con il caro mutui di questo 2023.