Caldo eccessivo, arriva lo strumento che tutela (alcuni) lavoratori: di cosa si tratta e come ottenerlo
Ora che fa veramente molto caldo e che in certe regioni si hanno superato i 35° arriva uno strumento volto a tutelare molti lavoratori. Come funziona e come farne richiesta.
L’estate è arrivata da molte settimane e con essa ha raggiunto la nostra città un’ondata di caldo che, soprattutto in questi giorni, è da bollino rosso. Si parla di allerta e si consigliano le persone, soprattutto quelle più fragili, di non uscire di casa nelle ore più calde. Altra raccomandazione è di tenersi ben idratati bevendo almeno i canonici 2 l di acqua al giorno e inserendo più frutta e verdura fresca nella propria alimentazione.
Tuttavia c’è anche chi deve per forza di cose mettere, come si suol dire, il naso fuori di casa per andare a guadagnarsi da vivere. Difatti se è ancora attivo lo smartworking in certi settori e per certi lavoratori, c’è anche da dire che non in tutte le professioni si può esercitare e che molte realtà, terminato il periodo di emergenza Covid-19, lo hanno revocato.
Altre invece lo hanno tenuto valido solo in alcuni periodi e/o giornate o in alcune articolare situazioni e/o per alcune posizioni all’interno dell’azienda. Inoltre c’è anche da sottolineare che ci sono alcune professioni che non si possono per forza di cosa svolgere al chiuso dove sovente, nei periodi più afosi, si può godere dell’accensione di condizionatori o climatizzatori.
Insomma, non tutti hanno la fortuna di vivere in un ambiente confortevole non solo in estate ma anche nei periodi più rigidi quando ci lamentiamo del freddo, delle piogge, del vento e di tutte le varie intemperie. E questo è un fattore, oltre che un dato bello certo, che bisogna sempre tenere bene a mente quando si parla di lavoro e di condizioni in cui un lavoratore opera.
Lavorare sotto il sole è una vera impresa
Chiaramente poi bisogna sempre raggiungere i posti di lavoro sotto il sole bello caldo con mezzi di trasporto, personali o pubblici. Tuttavia ci sono delle mansioni, come dicevamo poco fa, che devono per forza di cose essere svolte all’aperto e in tutti i periodi dell’anno, dunque non solo in quelli più caldi e afosi, dove la temuta umidità si fa sentire, ma anche in quelli più rigidi e ventosi.
Pensiamo ad esempio agli asfaltatori, che sovente vediamo lavorare tantissimo nei giorni di maggior punta per quanto concerne i viaggi in autostrada per raggiungere la varie mete turistiche. Per loro, come molte altre categorie, non è facile lavorare in queste condizioni. Tuttavia ci sono anche altri lavoratori che possono trovarsi in serie difficoltà in questo periodo a lavorare come si deve.
Per alcuni lavoratori arriva la cassa integrazione ordinaria
Si tratta di coloro che prestano servizio in quelle mansioni che comportano l’utilizzo di materiale o lo svolgimento di mansioni che non sopportano l’immane calore. Queste due categorie, insieme a quella già espressa, dei lavoratori che operano in quei luoghi ove non è possibile in alcuna maniera proteggersi dai raggi solari, che picchiano parecchio, possono tutelarsi in questo periodo chiedendo la cassa integrazione ordinaria.
Quest’ultima può essere corrisposta per un periodo di massimo 13 settimane continuative. Tuttavia esiste la possibilità di prorogarne il termine fino a un massimo continuativo di 52. In ogni caso, per essere riconosciuta, il lavoratore deve necessariamente possedere ove sta lavorando un’anzianità effettiva di lavoro di almeno 90 giorni dall’assunzione.