Tramutare una casa in due appartamenti indipendenti non è affatto semplice: cosa devi sapere prima di farlo
Vuoi dividere la tua casa in due appartamenti separati e autonomi? Non è in realtà così semplice come può sembrare e noi ti spieghiamo chiaramente il perché.
Può capitare per tanti motivi e per adempiere alle esigenze che possono cambiare da un giorno all’altro di giungere alla decisione, che deve chiaramente essere ben ponderata e mai frutto del chiacchieratissimo colpo di testa, di voler dividere la tua dimora in due parti. O meglio si pensa che sarebbe d’uopo appunto suddividerla in ben due appartamenti distinti.
Possono essere grandi e spaziosi allo stesso modo oppure realizzarne uno più grande dell’alto. Questa decisione viene presa quando la dimora in cui si abita risulta un po’ troppo ampia per una coppia o per una persona che è rimasta sola. Questo di solito capita quando i figli se ne vanno di casa, in cerca della loro indipendenza. O ancora lo si fa per dare loro uno spazio dove vivere per conto proprio.
Tuttavia succede spesso che si decida di farlo con il preciso scopo di guadagnare dei bei soldini, ricavandoli dalla vendita o dall’affitto del secondo appartamento realizzato. Ad ogni modo non è facile farlo, perché ci saranno sempre degli spazi comuni che l’inquilino dovrà condividere con noi, salvo rari casi che possono smentirci in pieno.
Dopo questa doverosa premessa, vi spiegheremo perché non sarebbe così semplice mettere in atto questa operazione. Chiaramente bisogna in primis chiedere aiuto a chi di dovere. In ogni caso le regole da seguire sono sempre le stesse, sia che la casa sia una magione che ben più piccola. Cominciamo con quelle da tenere a mente a livello strettamente burocratico. Siete pronti? Prendete carta e penna!
I documenti da avere pronti
Per prima cosa, anche se pare ovvia ma va comunque detta onde evitare di combinare dei bei pasticci, bisogna attuare un tempestivo e super mirato controllo dei documenti, nonché ottenere permessi edilizi. Dobbiamo poi avere a disposizione l’aggiornamento catastale, la fornitura elettrica e del gas, nonché il trasferimento di proprietà o il contratto di affitto.
Se poi abitiamo in un condominio, dobbiamo chiedere un’autorizzazione per l’appunto condominiale. Oltre a ciò bisogna anche verificare la conformità urbanistica-edilizia e quelle catastale. Successivamente sarà possibile chiedere i permessi edilizi. A questo punto bisognerà richiedere l’aggiornamento del catasto con le nuove planimetrie.
Gli ultimi step da affrontare
Qui dovremmo allegare pure tutti i titoli urbanistici per dimostrare in maniera chiara e sicura la conformità urbanistica dei lavori ottenuti. Per quel che concerne gli appartamenti posizionati in un condominio, prima di muovere la macchina, bisogna verificare che il regolamento non impedisca in alcun modo la divisione delle cosiddette unità immobiliari. Al di là di ciò, senza l’autorizzazione dell’assemblea condominiale per intervenire sulle parti comuni, non potremo fare proprio un bel nulla.
Inoltre, a seguito dei vari interventi dovremmo aggiornare le tabelle millesimali. Qui bisogna tenere conto anche di eventuali modifiche all’impianto di riscaldamento e chiedere nuovi allacci per gas ed energia. Infine, è necessario adempiere alle pratiche necessarie a seconda delle situazioni che dovremo vivere. Si tratta del trasferimento di proprietà oppure del contratto di locazione a seconda degli usi che si faranno, nonché pure la formalizzazione, in caso di una donazione oppure di usufrutto.