In questo periodo si parla assai di Domicilio Digitale. Quanto costa e quali vantaggi ci porterebbe possederlo.
Siamo diventati tutti quanti più tecnologici. È inutile negarlo e girarci attorno: la Tecnologia è entrata sempre di più e pure a pieno diritto a far parte delle nostre vite e non solo per motivi professionali e lavorativi. La comunicazione scorre veloce sul Web, soprattutto tramite i Social e la varie App di messaggistica istantanea, tra cui troneggia WhatsApp.
Anche per le serate da passare a seguire un programma o una serie Tv prediligiamo lo streaming. Così anche la burocrazia oggi ha compiuto ulteriori passi in avanti, chiedendo ai contribuenti e ai cittadini di usare maggiormente il digitale anche per evadere pratiche e pratiche da ufficio in toto. Tutto ciò ha fatto storcere e non poco il naso a coloro che non amano la Tecnologia.
Stiamo parlando di molti pensionati che talvolta per compere alcune operazioni chiedono aiuto ai figli, nipoti o a dei gentili vicini di casa. Parlando nello specifico di Domicilio Digitale, sapete che cosa veramente significa? Come certamente saprete si definisce domicilio quel luogo dove una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari ed interessi.
Se parliamo espressamente di quello digitale vuol dire che dobbiamo aggiungerci un indirizzo telematico che altri non è che un indirizzo email Pec. Quest’ultimo diventa una sorta di un luogo digitale dove possiamo ricevere tute quante le comunicazioni da parte di pubbliche amministrazioni, imprese, professionisti, gestori ed esercenti di pubblici servizi.
Ricordiamoci poi che un indirizzo così importante servirebbe sempre possederlo oggi, anche per questioni meramente legali, dunque anche per motivi lavorativi. Per registrare il proprio domicilio digitale i cittadini possono farlo andando sul sito dell’INAD. Per evitare il crearsi di tanta confusione, vediamo di fare un po’ di chiarezza in più.
Lo possono fare le persone fisiche che abbiano già compiuto i 18 anni di età, i professionisti che svolgono una professione non organizzata in ordini, albi o collegi, ai sensi della Legge N. 4/2103 3. Infine, gli enti di diritto privato non tenuti all’iscrizione nel INI-Pec. Essere cittadini digitali significa in poche parole avere finalmente un’interazione diretta con le diverse enti della Pubblica Amministrazione, nonché un acceso molto più sicuro ai loro numerosi servizi.
Si può inoltre esercitare la cittadinanza attiva, che cosa significa? Significa che possiamo partecipare alla politiche pubbliche e al dialogo democratico con la Pubblica Amministrazione. Abbiamo poi tantissimi altri diritti, come quelli di accedere facilmente a servizi online in maniera sicura e super veloce.
Possiamo anche acquisire facilmente informazioni per vari quesiti e instaurare una comunicazione immediata con pieno valore giuridico con la Pubblica Amministrazione alla quale ci dobbiamo rivolgere con comunicazioni elettroniche. Inoltre si può beneficiare di modalità di pagamento digitale, che assicurano maggior indice di trasparenza e di sicurezza.