Curarsi naturalmente, attraverso le erbe, è certamente salutare. Scopriamo quindi qual è l’antidolorifico naturale migliore al mondo.
Oggigiorno siamo abituati a curarci tramite farmaci che sono, molto spesso, il risultato di elaborate sperimentazioni biochimiche. Antibiotici, antidolorifici, analgesici, antiinfiammatori: il mercato farmacologico è pieno di soluzioni, adatte ad ogni necessità.
Esistono però ancora delle soluzioni curative del tutto naturali, che hanno un sapore antico ma che – a quanto ne dicono tutti – funzionano a meraviglia. Le erboristerie e le parafarmacie ne sono piene. Il vantaggio che tali farmaci hanno, è che presentano pochi o nessun effetto collaterale.
Tra le piante curative più potenti, esiste una piccola erbacea – presente nell’emisfero settentrionale, nelle regioni montane – caratterizzata da una tipica infiorescenza a margherita. Il nome di questo genere di piante è “arnica“, un termine probabilmente derivato dal greco ptarmikos, starnutatorio, forse a causa del suo particolare odore, che indurrebbe a starnutire.
In Italia è presente solo una specie di arnica, detta “arnica montana“. Ma quali sono le caratteristiche e le proprietà principali di questa miracolosa erba medica? E come farne uso? Infine, l’arnica ha qualche effetto collaterale? Cerchiamo quindi di chiarire tutti questi aspetti.
L’arnica è un potente antidolorifico e antiinfiammatorio naturale. Questo medicinale officinale si rivela estremamente adatto a lenire tutti i dolori conseguenti a contusioni, distorsioni e dolori muscolari vari. Si rivela addirittura utile anche nel caso di punture di insetti o per alleviare il fastidioso prurito dell’acne. Il motivo è collegato, ovviamente, alla presenza nell’arnica di specifici principi attivi, che tendono ad inibire i processi infiammatori dell’organismo.
L’applicazione tipica dell’arnica è di tipo topico: si spalma il gel o la pomata direttamente sulla parte dolorante e in pochi minuti è già possibile percepire i suoi effetti benefici. Per i più tradizionalisti, è possibile realizzare anche un decotto o una tintura di arnica, acquistando direttamente i fiori secchi in erboristeria.
Come molti principi naturali, anche l’arnica presenta le sue controindicazioni. Ad esempio, è fortemente sconsigliato assumerla per via orale, a causa della sua tossicità. Essa può essere sciolta in bocca solamente in piccolissime dosi, presente ad esempio in alcune compresse omeopatiche adatte al superamento dei dolori del parto.
Ma anche l’uso topico non è sempre consigliato, ad esempio in zone sensibili del nostro corpo, come sugli occhi o su ferite aperte. Allo stesso modo, l’uso prolungato e persistente del gel o della pomata può generare irritazioni molto fastidiose.