NASPI, se commetti questo errore banale perdi il diritto ad averla | Nessuno lo sa ma è così

indennità NASPI per disoccupati
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Commettendo alcuni fatali errori si può perdere il diritto alla NASPI: ecco a cosa fare attenzione per non rischiare.

L’indennità per disoccupati è meglio conosciuta come NASPI e fa parte del gruppo dei soldi che vengono erogati dallo Stato come aiuti e sussidi nei confronti di alcune categorie di persone.

Rispetto a queste misure bisogna stare molto attenti, perché anche il più piccolo errore può portare a perdere tanto denaro di sostegno e intere mensilità di NASPI.

In particolare la NASPI è quell’indennità che viene erogata dall’INPS ai lavoratori nel momento in cui questi ultimi perdono involontariamente il posto di lavoro.

Viene corrisposta come indennità mensile pari al 75% dello stipendio medio utile ai fini previdenziali che è stato percepito dal lavoratore negli ultimi 4 anni di lavoro.

Come richiedere l’indennità NASPI: attenzione alle tempistiche e ai periodi di lavoro

La durata dell’indennità NASPI è pari alla metà delle settimane di lavoro svolte nel 4 anni precedenti, tranne per chi ha già diritto alla NASPI o ad altre indennità precedenti. I periodi di lavoro che superano i 4 anni non possono più essere utilizzati per le NASPI successive. In fase di presentazione della domanda bisogna prestare molta attenzione: si rischia di perdere mensilità che non possono essere più recuperate dopo i 4 anni.

Per ottenere la NASPI è necessario che la domanda sia presentata entro i primi 68 giorni dalla perdita del lavoro: alla fine di questo periodo non può più essere accolta. Servirà, dunque, un’altra assunzione ed un’altra perdita involontaria del posto di lavoro per poter essere considerati nuovamente soggetti beneficiari dell’indennità di disoccupazione INPS.

NASPI disoccupazione
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Perdita della NASPI: tutto dipende dalla velocità della domanda di indennità

La decorrenza della NASPI parte dal primo giorno successivo a quello in cui si presenta la domanda, ma se si riesce a sbrigare la pratica entro i i primi 8 giorni dalla perdita del lavoro allora il disoccupato avrà diritto alla NASPI proprio a partire dall’ottavo giorno dopo il licenziamento.

La velocità nel presentare la domanda risulta indispensabile per poter sfruttare l’intero periodo indennizzabile. Per spiegarlo ricorriamo ad un esempio pratico: se un lavoratore precario dovesse avere diritto a due mesi di NASPI dopo il 30 giugno potrebbe incorrere in una nuova assunzione a settembre. Nel caso in cui non presenti la domanda in tempo e la sua successiva assunzione, che scatta da settembre, risulti a tempo indeterminato quei mesi di NASPI non potranno mai essere percepiti e saranno da considerare come persi per sempre.