Pensioni, la verità sul ritorno di Quota 96: non è tutto oro ciò che luccica

pensionati Quota 96
protezione pensionati- finanzarapisarda.com

Sarebbe possibile un ritorno alla Quota 96? Ecco perché c’è chi spera in un ritorno al passato, prima della controversa riforma Fornero sul sistema delle pensioni. 

Tra il 2011 e il 2012 fu varata la riforma Fornero, in seguito alla grave crisi economica di quegli anni. Una riforma pensionistica molto avversa agli italiani perché aveva spostato i requisiti da raggiungere per poter finalmente andare in pensione.

La pensione di anzianità, che si raggiungeva con 40 anni di contribuzione versata, fu sostituita dalla pensione anticipata, che si raggiunge oggi con 42 anni e 10 mesi di contributi a cui vanno aggiunti 3 mesi di finestra mobile.

La riforma Fornero andò a sostituire anche la Quota 96, una misura che era parallela alla pensione di anzianità: sono in molti adesso ad augurarsi che quella misura possa tornare in auge per favorire la flessibilità in uscita dal lavoro.

Scopriamo in cosa consisteva la Quota 96 e perché ci si auspica un ritorno di questa misura pensionistica per fare in modo che molte persone possano andare in pensione anche senza aver raggiunto gli attuali requisiti richiesti.

Quota 96: come funzionava e come potrebbe funzionare oggi

La Quota 96 prevedeva la possibilità di uscita da lavoro per tutte quelle persone che, una volta arrivati a 60 anni, avevano anche raggiunto la soglia contributiva dei 35 anni: in questo modo potevano iniziare a preparare la loro quiescenza raggiungendo proprio Quota 96. Il risultato era dato dalla somma di età e contributi e per questo calcolo risultavano valide anche le frazioni di anno sia per l’età che per i contributi.

Questa misura potrebbe tornare in auge con alcune limitazioni: si potrebbe, ad esempio, parlare di ricalcolo contributivo della prestazione. Questo perché l’eventuale taglio di assegno peserebbe sul lavoratore per tutta la vita, ma allo stesso tempo l’uscita sarebbe conveniente per lo Stato. In questo momento le casse dell’INPS languono e si potrebbe pensare ad una scelta votata al risparmio.

pensione Quota 96
uomo anziano al lavoro- finanzarapisarda.com

Ipotesi di ritorno della Quota 96 per lavori gravosi e usuranti

Accettando la Quota 96 i lavoratori accetterebbero 8 anni in meno di contributi perché terminerebbero a 35 anni o poco più la carriera, senza arrivare a 42 anni e 10 mesi. Questo taglio contributivo ridurrebbe notevolmente l’assegno. Altra penalità sarebbe data dall’uscita a 60 anni in un momento in cui la pensione di vecchiaia ordinaria si raggiunge a 67 anni.

La vecchia Quota 96 è invocata soprattutto da chi si occupa di lavori gravosi e usuranti: per questo ci si auspica che possa essere limitata a chi svolge questo genere di lavori così pesanti da non poter essere portati avanti oltre il raggiungimento di una determinata soglia di età.