L’Agenzia delle Entrate Riscossione ha cominciato ad inviare lettere ai contribuenti che devono saldare i propri conti: ecco di cosa si tratta.
Dopo la rottamazione delle cartelle esattoriali, con proroga dal 30 aprile al 30 giugno, adesso l’Agenzia delle Entrate ha cominciato l’invio massivo di lettere ai contribuenti.
Le lettere arrivano con le cartelle esattoriali di pagamento già allegate e rischiano di creare un bel po’ di confusione a chi ha usufruito della rottamazione quater.
Nell’operazione di rottamazione sono rientrati tutti i debiti dei contribuenti che non sono stati cancellati automaticamente perché di importo superiore a 1.000 per partita.
Fuori dalla rottamazione sono rimasti tutti i debiti che non rientrano nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 30 giugno 2022.
Per i debiti che sono passati all’incasso del concessionario dopo il 30 giugno 2022, anche se riferiti a debiti pregressi, l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha cominciato ad inviare cartelle direttamente a casa dei contribuenti, anche di quelli che hanno prodotto la domanda di rottamazione. Il nuovo concessionario, che ha sostituito Equitalia dal 2017, si è già mosso in questa direzione.
Queste lettere che i contribuenti riceveranno nei prossimi giorni fanno riferimento, quindi, ai debiti affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione tra la seconda metà del 2022 e i primi mesi del 2023. In questo caso non ci sono alternative per il contribuente rispetto al pagamento: per questi debiti, infatti, la rottamazione non è possibile. O si paga subito la cartella o se ne chiede la rateizzazione ordinaria all’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Nel caso in cui si riceva questa comunicazione da parte della Agenzia delle Entrate Riscossione bisogna controllare subito la natura del debito, la data di emissione della cartella e quella di affidamento al concessionario, per capire come muoversi. Numero della cartella, ente creditore, data di maturazione del debito e data di notifica della cartella sono gli elementi da prendere in considerazione. Se la notifica precede il 30 giugno 2022 c’è stato un errore da parte del concessionario che non ha inserito il debito tra quelli rottamabili nell’estratto di ruolo del contribuente.
Una cartella che riporta la data antecedente al 30 giugno 2022 è valida se ha per oggetto debiti che per natura hanno l’IVA per importazioni o aiuti di Stato indebitamente percepiti. Anche una cartella che riporta sanzioni pecuniarie successive a condanne penali è valida. Questi sono i casi in cui non è stato possibile applicare la rottamazione quater.