Tassi di interesse shock, il peggio deve ancora venire: lo scenario che si prospetta è drammatico
I tassi di interesse continuano ad aumentare con conseguenze devastanti: ecco cosa accadrà in seguito all’annuncio della Bce di innalzare i propri tassi d’interesse di 25 punti base nel mese di luglio.
La Banca Centrale Europea interviene a proposito di 3 tassi di interesse: il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali (MRO, Main refinancing operations), il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginali (MLF, Marginal lending facility) e il tasso di interesse sui depositi (DFR, Deposit facility rate).
Nel primo caso si tratta di tassi di interesse che le banche corrispondono alla Bce per prendere denaro a prestito nel caso di operazioni di una settimana, mentre per le operazioni di rifinanziamento marginali si parla di estinzione nel primo giorno lavorativo.
Il tasso sui depositi è quello che la Banca centrale corrisponde alle banche sulle somme che queste mantengono presso la Bce e che non vengono impiegate nell’economia reale: si tratta di un tasso che disincentiva tale pratica.
Negli anni questi tassi di interesse sono cambiati molto: la Bce ha annunciato un rialzo dei tassi di interesse per la prima volta dal 13 luglio 2011, data dell’ultimo rialzo dei tassi. Cosa succederà questo mese?
Aumento dei tassi di interesse: la decisione della Bce per contrastare l’inflazione
Il tasso di rifinanziamento delle operazioni principali aumenterà a 0.25% a luglio, per poi aumentare di altri 0.25 punti percentuali a settembre. Per cercare di contrastare l’inflazione le banche centrali hanno deciso di applicare tassi più elevati alle banche commerciali, che applicheranno a loro volta tassi più alti a famiglie e imprese per i prestiti. L’obiettivo è quello di ridurre la domanda così da ridurre il livello dei prezzi e quindi l’inflazione.
I tassi di interesse sono il settore in cui le banche possono agire per colpire domanda e offerta di credito, cioè quella quantità di denaro che individui e imprese intendono spendere e investire e dall’ammontare di credito disponibile.
La preoccupazione della classe politica italiana di fronte ai rialzi dei tassi di interesse europei
Di fronte all’aumento dei tassi di interesse cresce la preoccupazione della classe politica italiana che teme un crollo dell’economia e una recessione senza precedenti. C’è chi si auspica che le conseguenze non ricadano sulle famiglie, già duramente provate da due anni di pandemia, e sulle imprese, motore dell’economia italiana.
Naturalmente i prossimi mesi saranno cruciali per scoprire se queste manovre porteranno a dei frutti concreti e se la scelta della Bce di aumentare i tassi di interesse riesca a tenere a bada la soglia dell’inflazione, attualmente assestatasi intorno al 2%.