Busta paga stravolta: il cambiamento è epocale | Devi essere pronto a tutto
Riforma fiscale, sgravi contributivi, taglio del cuneo: quanto impatteranno queste voci sulle buste paga del 2024?
Leggere la propria busta paga non è per tutti facile. Tante sono le voci in essa presenti. Inoltre, la nostra struttura educativa di base non fornisce gli strumenti adeguati per poterla interpretare con correttezza.
Al di là della nostra capacità di comprensione, va però segnalato che dal prossimo 1 gennaio 2024 molte cose cambieranno per i lavoratori dipendenti. E impatteranno moltissimo sulla loro busta paga. Proviamo quindi a spiegare di che cosa stiamo parlando. La prima cosa da evidenziare – per chi fosse un po’ digiuno di queste cose – è che nella busta paga viene indicato sia lo stipendio netto mensile sia quello lordo.
La differenza tra le due voci non è altro che l’insieme delle tasse (IRPEF più addizionali comunale e regionale) e dei contributi previdenziali che vengono versati allo Stato. La sua lettura in termini percentuali è il cosiddetto “cuneo fiscale“.
E’ su entrambi questi fronti, tasse e contributi, che a partire dal prossimo anno verranno introdotte importanti novità, tali da far aumentare lo stipendio netto a molti lavoratori. Cominciamo da ciò che è già in atto da un po’ di tempo, ossia il cosiddetto “sgravio contributivo“. Si tratta di fatto di una riduzione di quanto il lavoratore versa allo Stato – in percentuale sul proprio reddito imponibile lordo – per la propria futura pensione.
Sgravio contributivo e taglio del cuneo fiscale
Lo sgravio (o esonero) contributivo per i lavoratori comporta un abbattimento del cuneo fiscale. Da questo luglio sino a fine anno l’aliquota contributiva verrà ridotta di un 6/7%; da gennaio a giugno 2023 essa aveva già subito una riduzione del 2/3%.
L’obiettivo del governo Meloni è confermare la stessa decurtazione percentuale anche per le buste paga del 2024. Non sarà comunque semplice, visto che il costo stimato per questa operazione è pari a ca. dieci miliardi di euro.
La novità della riforma fiscale
Il più grande cambiamento in busta paga sarà però quello conseguente all’entrata in vigore della riforma fiscale. Sappiamo infatti che dal prossimo anno le aliquote fiscali scenderanno dalle attuali quattro a tre.
L’ipotesi che circola al momento è quella di una estensione dell’aliquota inferiore, pari al 23%, ai redditi sino a 28.000 €, con la conseguente eliminazione dello scaglione al 25%. Ciò aumenterebbe di parecchio la platea di coloro che pagheranno meno tasse, ossia tutti coloro che hanno redditi lordi annui tra i 15.000 € ed i 28.000 €.