Quanto è rischioso investire i propri risparmi? E quanto invece non investirli? Le osservazioni che seguono ci danno una mano a capire.
Una tendenza piuttosto naturale delle famiglie italiane è sempre stata quella relativa al risparmio. L’immagine è quella di un paese di formichine, le quali hanno accantonato negli anni un discreto valore, che ha consentito e consente tuttora di sostenere – in buona parte – le nuove generazioni, alle prese con i problemi del precariato e del carovita.
La domanda, non banale, che ha senso porsi è la seguente: dove sono finiti, nel tempo, i soldi risparmiati?
Sicuramente una larga fetta dei risparmi delle famiglie italiane non si è mai mossa dai conti correnti. Alcuni dati sono a tal proposito molto eloquenti. Nel 2019 i depositi bancari (conti correnti e postali) ammontavano a oltre mille miliardi di euro. Da quel momento in poi, ininterrottamente sino ad oggi, tale valore è continuato a crescere di diverse centinaia di milioni di euro l’anno.
Questa enorme cifra liquida, depositata su strumenti non remunerativi, si trova oggi però a fare i conti – in maniera molto trasparente – con la corrosione conseguente all’incremento dell’inflazione. L’aumento dei prezzi e il valore dei salari al palo stanno provocando un sempre maggiore drenaggio della liquidità risparmiata verso le necessità di spesa corrente.
Sembrerebbe un bene che – negli anni – così tanti soldi siano finiti parcheggiati nei depositi bancari. E’ grazie ad essi che oggi le famiglie riescono a sopravvivere. Ma siamo sicuri che il valore risparmiato tempo fa abbia conservato integralmente il proprio potere d’acquisto?
Il Sole 24 Ore ha riportato recentemente una ricerca secondo la quale 1.000 €, depositati su un conto venti anni fa, oggi valgono soltanto 588 €. Siamo di fronte cioè ad un potere d’acquisto dimezzato. Ma cosa sarebbe successo se lo stesso importo fosse invece stato investito?
Risulta piuttosto facile osservare come gli stessi 1.000 €, se fossero stati investiti e non lasciati sul conto, avrebbero oggi incrementato il proprio valore con certezza. Esistono in rete varie simulazioni borsistiche che evidenziano come negli ultimi venti anni qualsiasi mix di assets avrebbe portato la nostra somma iniziale ad avere oggi un valore maggiore.
Ad esempio, 1.000 € investiti in fondi obbligazionari venti anni fa, oggi varrebbero più o meno 1.500 €. Un investimento di tipo bilanciato avrebbe invece generato plusvalenze non inferiori al 150%. Un azionario totale, addirittura, ci avrebbe fatto portare a casa il 350% in più!