Rivalsa INPS 4%, controlla così se devi inserirla in fattura anche tu | Può farti guadagnare
Rivalsa INPS. perché applicarla in fattura? Diciamo che ti può far guadagnare un po’ di soldini. Ecco perché.
Tantissime volte si sente parlare anche sui Social, che sono diventati una vera e propria vetrina per tutti quanti, al di là del mestiere che si svolge, di rivalsa INPS. Ma di che cosa si tratta veramente? Che cosa si può indicare con essa e perché è così importnate? La rivalsa INPS altro non è che una maggiorazione per un massimo del 4%, applicabile al compenso lordo.
Essa è messa in atto dal libero professionista che deve però possedere una particolare condizione. Quest’ultimo deve infatti essere necessariamente iscritto alla Gestione Separata. Inoltre, questo famoso 4% sarà addebitato al proprio committente. Tuttavia questa sorta di maggiorazione, l‘INPS lo dice chiaramente, onde evitare il crearsi di fraintendimenti, non è obbligatoria, bensì è facoltativa.
Per lasciare distanti discussioni fra le parti, è necessario che ci si accordino bene entrambe, prima di metterlo in atto. Come abbiamo già giustamente sottolineato, questa rivalsa è strettamente connessa all’iscrizione di un libero professionista alla gestione separata dell’INPS che è previdenziale. Riguarda tutti quanti i professionisti che non sono dotati ci autonoma casa di previdenza.
Dunque quest’ ultimi fanno parte del gruppo di quelli regolamentati dalla legge n.4 del 2013. Stiamo dunque parlando testualmente di, come enuncia la Legge: “attività economiche anche organizzate, volte ala prestazione di servizio di opere a favore di terzi, esercitabile abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, che però non risultano riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi“.
Chi può giovarsene
Stiamo dunque parlando della bellezza di 200 attività e più 3 milioni di persone solo nel nostro Paese. Tra le tante professioni contenute possiamo trovare quelle di coloro che svolgono la mansione di esperti in diagnostica dei beni culturali, bibliotecari, traduttori, sociologi, pubblicitari, grafici, guide turistiche ecc. E la lista potrebbe proseguire ancora per molte, anzi, moltissime righe!
La gestione separata dell’INPS è però un regime contributivo obbligatorio che accoglie i versamenti previdenziali di tutti i numerosissimi professionisti che, lo ribadiamo nuovamente, non sono dotati di una cassa professionale di appartenenza. Inoltre, il regolare e puntuale funzionamento della già nominata Gestione Separata è strettamente connesso alla dichiarazione dei redditi del professionista.
La rivalsa è un vero guadagno
Infatti è tramite essa che il lavoratore determina la base imponibile previdenziale, che però varia a seconda del regime previdenziale utilizzato. In poche parole i professionisti che optano per il regime della contabilità semplificata lo determinano attraverso la differenza tra ricavi tassabili e costi deducibili. Quelli invece che scelgono il regime forfettario, lo determinano tramite l’applicazione dei coefficienti di redditività al fatturato. In definitiva sapete perché la famosa rivalsa è una boccata d’aria fresca per molti?
È importante per i professionisti emettere la rivalsa del 4% perché se essa viene applicata in fattura, concorre alla determinazione del reddito imponibile ai fine Irpef. E quindi entra pure in gioco per la determinazione dell’immobile previdenziale. In poche parole tale rivalsa per un libero professionista viene considerata un vero e proprio reddito.