Reddito di cittadinanza, arrivano 3mila euro in più ma non per tutti: ecco la lista dei ‘fortunati’
Il reddito di cittadinanza sta per cambiare: ecco chi sta per ricevere un grosso sussidio economico.
Il reddito di cittadinanza ha diviso l’opinione pubblica: sono in molti a considerare questo sussidio una forma necessaria di equità sociale, mentre c’è chi vede questo sostegno solo come una spinta all’abbandono dell’impegno lavorativo.
Tra i percettori del reddito di cittadinanza ci sono anche soggetti molto giovani che potrebbero essere in grado di condurre una vita professionale assolutamente soddisfacente.
Nell’ultima Legge di Bilancio il Governo Meloni ha introdotto molte novità che riguardano il reddito di cittadinanza affinché possa diventare uno strumento di sostegno occasionale e non fisso.
L’obiettivo è quello di incentivare le persone a trovare un’occupazione, mentre la forma di sussidio resterebbe a favore dei nuclei familiari che si trovano in reali condizioni di difficoltà.
Reddito di cittadinanza: equo sussidio o disincentivo al lavoro?
Il reddito di cittadinanza è stato introdotto nel 2019 e consiste in un sussidio mensile erogato dallo Stato che ammonta ad un massimo di 780 euro per persona singola. Questa cifra subisce delle variazioni a seconda della composizione del nucleo familiare ed in base alla scala di equivalenza che calcola la presenza in famiglia di minorenni o invalidi. Di questi 780 euro, 500 sono quelli di integrazione reddituale, mentre 280 sono quelli spettanti come rimborso per un affitto regolarmente registrato.
Calcolando gli attuali costi della vita è evidente che una singola persona che percepisce 500 euro al mese non sia in grado di gestire con questo denaro tutte le spese necessarie per un’esistenza dignitosa. C’è bisogno di rivedere questa misura di equità sociale affinché possa essere davvero determinante senza simboleggiare una forma di disincentivo al lavoro.
Il nuovo reddito di cittadinanza: si può lavorare fino a 3.000 euro di stipendio
La Legge di Bilancio ha modificato notevolmente le attuali modalità di erogazione del reddito di cittadinanza. Tra i vari cambiamenti effettuati è stata introdotta la possibilità di percepire il reddito e andare comunque a lavorare, soprattutto nella stagione estiva, senza correre il rischio di perdere il sussidio. Questa scelta deriva dalla volontà di riempire i vuoti lasciati dal personale che manca costantemente alle strutture turistiche: da quest’anno quindi è possibile percepire il reddito di cittadinanza e lavorare in estate, potendo prendere uno stipendio fino a 3.000 euro senza incorrere in nessun rischio fiscale.
Fino a questo momento le cose erano molto divere: il reddito da lavoro entrava in contrasto con il reddito di cittadinanza, portando alla perdita di questo beneficio. Erano molti, quindi, gli italiani che hanno rifiutato lavori stagionali per evitare di perdere il sussidio mensile diventato indispensabile. Altri, invece, hanno accettato di lavorare in nero per nascondere il guadagno extra. Con le novità introdotte dal governo Meloni, invece, non ci sarà più bisogno di nascondersi: chi prende il reddito di cittadinanza potrà lavorare guadagnando fino ad un massimo di 3.000 euro lordi.