IVA, questo banale errore ti può costare caro: sei costretto a pagare una barca di soldi se non lo noti subito
Ti è stata addebitata una percentuale di Iva sbagliata in fattura? Come correre subito ai ripari.
L‘Iva è oggi pari al 22%. Ciò lo devono tenere sempre a mente i liberi professionisti sia per quando emettono loro una fattura sia quando la ricevono. Tutte quante devono essere sempre e comunque lette con calma e verificate in tutti i loro punti prima di essere pagate e inviate. Ciò è caldamente consigliato sia se la mettiamo in formato cartaceo che elettronico.
Del resto in quest’ultimo caso è davvero più complicato e complesso poter correre poi ai ripari, provvedendo a fare delle modifiche. Ed è per questo motivo che molti si affidano a professionisti per emetterle. In ogni caso sono disponibili sul Web tantissimi tutorial che ci aiutano e pure tanto in tale direzione.
Bisogna tuttavia fare davvero molta attenzione anche ai furbacchioni, che si approfittano e che giocano sul fattore fretta. Dal canto nostro noi acquirenti dobbiamo tenere gli occhi non aperti ma spalancati quando riceviamo una fattura e qualora notiamo errori o dati che non ci riguardano, chiedere consiglio a chi di dovere.
In primis anche a chi ha emesso la fattura che può aver compiuto degli errori o per ingenuità o per trascuratezza. O ancora per la già nominata fretta che, si sa, è proprio una cattivissima consigliera. Pertanto anche quando siamo noi a dover emettere una fattura dedichiamoci del tempo. Se vogliamo precisione dagli altri i primi ad essere precisi dobbiamo essere noi!
Come risolvere la questione
In ogni caso sappiate che trovarsi una percentuale di iva addebitata per errore in fattura, prevede l’applicazione di una sanzione, come ci enuncia l’Art.6,co.6, del D. Lgs. N.47/97. Se poi notiamo di essere stati ingannati, dobbiamo darci una mossa e regolarizzare il tutto presentandoci in ufficio competente entro e non oltre il 30° giorno che abbiamo effettuato registrazione della fattura.
Qui dobbiamo spiegare la situazione e chiedere un appuntamento, ove portare poi la documentazione richiesta. Fatti tutti i controlli del caso, si riceverà una detrazione. Inoltre è prevista pure una bella sanzione amministrativa dalla cifra di 200 ai 10.000€ per chi ha fatto il furbetto, se chiaramente si noterà che la sua intenzione era proprio quella di agire in maniera truffaldina.
Parola d’ordine tempestività
Tuttavia, prima di contattare gli organi competenti, consultate sempre chi vi ha inviato la fattura contenente l’ errore e, dopo aver chiesto maggiori chiarimenti, verificare la possibilità da parte del concessionario di farvi detrarre l’IVA. Da lì poi, se non ricevete alcuna risposta oppure solo una negativa, provvedete a seguire l’iter previsto dall’ufficio competente oppure chiedete una mano ai vostri commercialisti di fiducia.
Ricordiamo infine che la parola chiave è anche stavolta tempestività. Difatti se si perderà troppo tempo non potremo detrarre un bel nulla. Inoltre il furbacchione che ci ha fregato potrebbe continuare a farlo anche con altre persone che, proprio come noi, non hanno avuto la prontezza di verificare la correttezza dei dati emessi con tanto di percentuale di IVA maggiorata. Ergo, occhio vivo!