Locazione, se vuoi recedere prima della scadenza fai attenzione: non sempre è possibile senza costi aggiuntivi
Recedere da un contratto d’affitto anticipatamente non è impossibile. Ma è necessario che vengano rispettate alcune condizioni.
Nei contratti di locazione a lungo termine, 3+2 o 4+4 che siano, chi ha facoltà di recedere anticipatamente? Solamente l’inquilino o anche il locatore? Inoltre, il recesso è sempre possibile?
Le domande appena poste sono più che legittime. Infatti, il contratto di locazione ha una data di scadenza, e sembrerebbe che entrambe le parti firmatarie – inquilino e proprietario – siano vincolate ad essa. Ma non è necessariamente così. Ci sono infatti casi che consentono – per legge – di poter recedere il contratto in anticipo da ambo le parti.
Prima di illustrare quali casi sono formalmente contemplati al fine del recesso anticipato, va comunque sottolineato che è sempre possibile, se c’è accordo tra le parti interessate, derogare a qualsiasi clausola contrattuale. Ma se accordo non c’è, è sempre bene conoscere cosa dice la normativa.
Va detto subito che possono recedere anticipatamente dal contratto di locazione sia l’inquilino sia il proprietario. E per farlo – a prescindere dalle motivazioni ammesse, che vedremo tra poco – costoro debbono espletare comunque un paio di formalità burocratiche, ossia versare – entro trenta giorni dall’evento – l’imposta di registro di 67 € (almeno che non si sia optato per la cedolare secca), presentare il modello RLI all’Agenzia delle Entrate e stipulare un accordo di recesso in forma scritta.
Recesso anticipato del locatore
Il locatore può recedere anticipatamente dal contratto – e comunque con un preavviso di sei mesi al conduttore – solamente per uno dei seguenti casi:
se il conduttore ha disponibilità piena di un appartamento idoneo nello stesso comune; se l’immobile in cui è ubicato l’alloggio deve essere ristrutturato, demolito o trasformato; se il conduttore non occupa l’alloggio con continuità senza una motivazione plausibile; se l’immobile viene venduto (in tal caso il conduttore ha diritto di prelazione); se lo stesso locatore (o un familiare) intende riappropriarsi dell’alloggio per uso proprio.
Recesso anticipato del conduttore
L’inquilino può recedere anticipatamente dal contratto d’affitto solamente per gravi motivi. E comunque sempre inviando lettera di preavviso con almeno sei mesi di anticipo.
Le mensilità del canone previste durante il periodo di preavviso, nel caso in cui il conduttore abbandonasse anticipatamente i locali, sono comunque sempre dovute al locatore. Tra i gravi motivi possiamo annoverare eventuali difficoltà economiche, come la perdita del lavoro, oppure, ad esempio, la fine del matrimonio o le eventuali condizioni insalubri dell’alloggio. La caparra anticipata al locatore verrà da questi restituita con la cessazione del rapporto locativo, a meno che non vengano riscontrati danni all’immobile affittato.