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Occhio a questi movimenti sul conto corrente: potresti passare guai seri anche se sei in buona fede

Soldi-FinanzaRapisarda

In Italia quasi ogni cittadino, specialmente se lavoratore, dispone di un conto corrente bancario grazie al quale può farsi accreditare lo stipendio e gestire i propri pagamenti abituali, come l’affitto o le bollette.

Generalmente le transazioni sia in entrata che in uscita vengono effettuate con leggerezza, dimenticando che i conti correnti sono sotto il controllo del fisco, costantemente alla ricerca di reati come l’evasione fiscale od il riciclaggio di denaro.

Secondo le statistiche fornite dagli Enti di controllo, l’evasione fiscale in Italia del 2022 ha raggiunto i 99 miliardi di euro, una somma di denaro spaventosa che però risulta essere in diminuzione rispetto al trend degli anni precedenti, i quali si aggiravano ben oltre i 100 miliardi.

L’economia non osservata proviene soprattutto dai mancati pagamenti delle tasse e dell’IVA, tuttavia buona parte delle transazioni, dei pagamenti e dei prelievi sospetti avviene proprio tramite l’utilizzo del conto corrente. Esistono molte motivazioni che potrebbero destare sospetti ed incuriosire l’Agenzia delle Entrate, alcune delle quali però vengono anche fatte in buona fede.

Bonifici periodici, importi di grandi entità o trasferimenti di denaro costanti nel tempo che non corrispondono ai redditi dichiarati sono solo alcuni degli esempi che potrebbero portare il Fisco a controllare ulteriormente la situazione.

Quali sono i movimenti a cui fare attenzione

Dal momento in cui una persona lavora ha l’obbligo di dichiarare quanto percepito a livello professionale, così da applicare la giusta tassazione alle proprie entrate, tuttavia per Legge esistono delle tipologie di reddito che non devono sottostare a regime di tassazione e che potrebbero destare qualche perplessità.

Tra questi compaiono:

  • Guadagni provenienti dalla vendita di beni usati;
  • Guadagni provenienti dai giochi d’azzardo e gratta e vinci;
  • Donazioni, anche effettuati all’interno del nucleo familiare;
  • Rimborsi spese, sia lavorative che private;
  • Risarcimento del danno morale;
  • Bonus statali.
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Cosa fare se il Fisco chiede spiegazioni

Notando questi redditi periodici od occasionali l’Agenzia delle Entrate potrebbe richiedere chiarimenti in merito all’origine del denaro, escludendo così l’evasione fiscale. Per evitare di ricevere multe salate il cittadino ha la libertà di dimostrare la provenienza del guadagno con ogni mezzo, anche tramite la semplice presunzione legale.

Ovviamente più la prova sarà schiacciante e meno problemi si avranno in futuro con il Fisco, quindi è consigliabile mantenere una prova visiva e materiale di quanto avvenuto, come ad esempio documenti, accordi, annunci o causali dei bonifici.