PEC, occhio ai controlli a tappeto: rischi una sanzione salatissima se hai commesso questo errore
Nell’era digitale anche i servizi delle pubbliche amministrazioni ed i contatti delle imprese sono cambiati notevolmente, dando vita con il tempo alla PEC, la Posta Elettronica Certificata.
Tramite questo indirizzo, molto simile al classico indirizzo e-mail conosciuto da tutti, le aziende e le PA possono ricevere ed inviare comunicazioni ufficiali che godono del pieno valore legale, esattamente come accade per le raccomandate inviate per posta.
Questi indirizzi, che devono essere pubblici, vanno registrati alla Camera di Commercio, la quale sta per attuare i controlli verso chi aveva l’obbligo di comunicare il proprio domicilio digitale, come ad esempio i liberi professionisti e le imprese.
L’indirizzo PEC infatti in molti casi può non essere valido ed è proprio compito degli intestatari di comunicare la novità gratuitamente alla Camera di Commercio, al fine di non ricevere multe, anche salate.
Nel momento in cui le PEC sono state rese ufficiali, è stato anche introdotto un Codice dell’Amministrazione Digitale, chiamato anche CAD, il quale contiene tutte le norme che riguardano proprio questa tematica.
Chi deve comunicare la propria PEC
Poiché attraverso questi indirizzi possono essere inviate comunicazioni estremamente importanti, che vengono anche rese ufficiali dalle conferme di ricezione ed apertura del messaggio. Il compito della Camera di Commercio è di assicurarsi che tali indirizzi siano validi ed attivi.
I soggetti obbligati a fornire tali informazioni dovranno quindi comunicare il proprio domicilio digitale al Registro delle Imprese ed ai rispettivi ordini o collegi. Anche se queste pratiche dovevano essere terminate entro Ottobre 2020, le imprese ed i professionisti autonomi possono ancora iscrivere il proprio domicilio in tempo, prima di ricevere una sanzione salata.
Come non rischiare multe per i controlli della Camera di Commercio
Anche se imprese e professionisti acquistano una PEC da utilizzare per la propria attività, per essere totalmente in regola bisognerà procedere con l’iscrizione del domicilio digitale nel Registro delle Imprese. Fortunatamente adempiere a quest’obbligo è molto semplice ed in più il processo è totalmente gratuito.
Prima di tutto il titolare di un’impresa individuale od il legale rappresentante di una società, se in possesso di un dispositivo di firma digitale, può servirsi della “pratica semplice“, un utente registrato al registroimprese.it/Telemaco invece potrà usufruire del servizio DIRE, grazie al quale si potrà compilare ed inviare la pratica. Tali procedure saranno necessarie ogniqualvolta l’indirizzo PEC cambierà nel tempo.