I risparmi degli italiani sono in grave pericolo: è allarme rosso | Cosa sta accadendo
I risparmi degli italiani sono a rischio: ecco cosa sta succedendo per colpa degli effetti dell’inflazione.
A confermare la situazione di grave pericolo dei risparmi degli italiani ci pensa uno studio di Fabi, Federazione autonoma bancari italiani.
Secondo i dati raccolti da dicembre 2021 a marzo 2023, il saldo dei conti correnti di cittadini e imprese è calato di oltre 61 miliardi di euro.
Un drastico calo della liquidità che deriva dalla situazione economica e finanziaria disastrosa che si sta trovando ad affrontare l’Europa.
L’inflazione ha eroso notevolmente il potere di acquisto e il tasso dei prestiti è schizzato letteralmente alle stelle: i risparmi sono sempre più in pericolo.
Famiglie italiane sempre più povere: i depositi di risparmio sono calati
Il documento Fabi mette in guardia gli italiani sul rialzo pazzo dei prezzi e sulla perdita di potere d’acquisto. In particolare i primi tre mesi dell’anno in corso sono da allarme rosso: i depositi delle famiglie sono diminuiti del 2,14% – raggiungendo il valore di 1.149 miliardi di euro – e quelli delle imprese di un 7,56%, raggiungendo appena la soglia dei 390 miliardi.
Gli aumenti e l’inflazione hanno invertito la tendenza al risparmio delle famiglie che nei primi cinque mesi dell’anno non sono praticamente riusciti a mettere da parte neanche un euro. La colpa è da attribuire al rincaro dei prezzi che non corrisponde ad un aumento dei redditi e ad interessi altissimi su mutui e prestiti che sono diventati insostenibili.
Crescono i tassi sui prestiti e sui mutui ma non quelli passivi: i rischi
Secondo gli esperti il principale nemico degli italiani risiede nell’inflazione, che colpisce chi ha redditi bassi e pochi risparmi. Il rischio è che aumentino le disuguaglianze sociali dal momento in cui il potere d’acquisto sembra notevolmente arretrato. I soldi valgono sempre meno e a farne le spese è chi possiede una discreta somma liquida sul proprio conto corrente.
Quali potrebbero essere le soluzioni per questa situazione? Rinnovare i contratti di lavoro con aumenti economici e spingere le banche a restituire ai clienti parte dei vantaggi ottenuti dai tassi di interesse elevati. I tassi sui mutui alle famiglie sono aumentati fino al 4,36% e per i prestiti alle imprese si parla di una soglia del 4,33%. Non sono cresciuti, però, i tassi passivi, cioè quelli pagati dalle banche a chi deposita denaro: in questo la crescita è stata di appena lo 0,4%. Un aumento che non basta e non può bastare a chi vive una situazione di forte difficoltà economica come la maggior parte degli italiani.