Il Reddito di Cittadinanza è uno dei sostegni economici più richiesti dalle famiglie italiane, alcune di loro però dovranno presto dire addio all’assegno mensile che gli ha permesso di alleggerire il carico degli aumenti.
Gli italiani che vivono in una condizione di povertà in Italia sono oltre 8 milioni, molti dei quali non riescono ad avere introiti dignitosi nemmeno lavorando, in quanto si sono scontrati con l’inflazione alle stelle ed un mercato del lavoro stagnante.
Il 23% della popolazione della penisola vive in povertà relativa o assoluta e solo nel 2022 ben 3,66 milioni di essi hanno trovato giovamento dalla ricezione del Reddito di Cittadinanza, il sussidio attivato nel Marzo del 2019 dal governo del Movimento 5 Stelle.
L’RDC però, nonostante i piani non ha prodotto risultati evidenti né in fatto di miglioramento delle condizioni di vita né dal punto di vista dell’occupabilità, per questo il nuovo Governo del centro-destra ha deciso di rivoluzionare completamente la misura a partire dal 2024.
Le modifiche apportate al Reddito di Cittadinanza coinvolgono il nome, che cambierà in Assegno di Inclusione, ed anche i requisiti di accesso, oltre che il funzionamento e gli importi erogati alle famiglie dei richiedenti.
Il 2024 segnerà un’epoca importante per tutte quelle persone che si troveranno da un momento all’altro senza aiuti da parte dello Stato.
L’Assegno di Inclusione entrerà in vigore nel 2024 a gamba tesa e tutti gli attuati beneficiari del Reddito di Cittadinanza, prima di preoccuparsi di fare una nuova richiesta, dovranno assicurarsi di soddisfare tutti i nuovi requisiti.
Il calcolo della somma a cui si avrà diritto cambierà infatti seguendo la scala di equivalenza, che premia i nuclei familiari più numerosi. Ciò che rimarrà invariato da un sostegno all’altro riguarda soprattutto la soglia per singolo componente, che è di 6mila euro, e l’erogazione delle somme, che verranno nuovamente gestite da Poste Italiane.
Secondo le statistiche, nonostante i requisiti legati alla residenza saranno meno stringenti, i più colpiti dal passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione saranno gli stranieri, tanto che di questa categoria di persone il 60% potrà rischiare di perdere il diritto al sussidio.
Oltre a loro però molte altre famiglie vedranno grandi cambiamenti sull’assegno, soprattutto chi fa parte dei nuclei familiari composti da persone occupabili tra i 18 ed i 59 anni di età. L’assenza di minorenni e di disabili, o di over 60 peserà ulteriormente sul calcolo dell’assegno mensile che spetterà di diritto.