Partita IVA, cambiano le scadenze: controlla subito le nuove | Se le salti scattano le more

scadenze partita Iva giugno
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Scadenze in arrivo per le partite Iva: bisogna prestare molta attenzione per evitare di trovarsi sommerso dalle more. Ecco di cosa ricordarsi!

Si sente sempre più spesso parlare di ingorgo fiscale con riferimento al mese di giugno, in cui si concentrano le scadenze di ben 115 adempimenti fiscali suddivisi fra imprese e famiglie.

La gran parte di questi adempimenti riguarda le partite IVA, mentre altre riguardano le denunce dei redditi delle famiglie, il canone Tv e tanto altro.

A stilare una lista completa si contano in particolare 50 scadenze entro il 16 giugno, 55 versamenti, 4 dichiarazioni, 4 comunicazioni, e l’istanza canone TV.

Sono soprattutto i professionisti che si trovano letteralmente invasi da tutto quello che riguarda questo ingorgo fiscale e spesso non riescono ad evadere tutte le richieste.

Scadenze di giugno: la richiesta dei Commercialisti contro l’ingorgo fiscale

Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha presentato una richiesta di proroga dei versamenti IVA al governo proprio mentre si avvicinano una serie di scadenze fiscali molto importanti. Al momento il consigliere nazionale tesoriere con delega alla fiscalità, Salvatore Regalbuto, ha dichiarato di essere alle prese con un dialogo aperto con il ministero dell’Economia e con l’Agenzia delle Entrate.

La richiesta verte sullo slittamento di una ventina di giorni dall’attuale data del 20 giugno al 20 luglio. La richiesta riguarda in particolare circa 4,5 milioni di partite IVA, che non sono solo quelle che vanno a ricadere nella categoria delle pagelle fiscali, ma anche quelle sottoposte alla modalità del regime forfettario, che si aggiungono a quelle rimaste nei vecchi minimi.

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Le conseguenze dello slittamento fiscale e le necessità dei professionisti

Questa richiesta comporta però una serie di conseguenze di natura formale e contabile. Lo slittamento a luglio implica la necessità di dover adottare un DPCM e anche un lasciapassare della Ragioneria. Uno slittamento al 20 luglio, inoltre, comporterebbe un ulteriore prolungamento al 21 agosto con un versamento della maggiorazione dello 0,40%.

Perché, dunque, insistere sulla necessità di questa proroga? L’ordine dei commercialisti ha parlato di un ritardo nella pubblicazione del decreto sui correttivi ISA: la pubblicazione sarebbe avvenuta il 16 maggio a valle della firma del decreto avvenuta, invece, il 28 aprile. Il ritardo non permette ai professionisti di aggiornarsi sulle novità introdotte entro i termini della scadenza del 30 giugno. Ci sono diverse cose complesse a cui fare fronte come la comprensione dell’utilizzo del software “Il tuo Isa”. La prima versione di questo software è stata rilasciata dall’Agenzia delle Entrate proprio lo scorso 28 aprile.