L’INPS dà più di 30mila euro di arretrati a queste persone: potresti essere tu il prossimo | Controlla subito

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Sorprendenti possibilità per i pensionati italiani: ecco cosa potrebbe succedere ai lavoratori a cui spettano gli arretrati dei contributi versati.

Ha scioccato tutti la vicenda di un pensionato in Emilia Romagna che è riuscito ad ottenere sorprendentemente una pensione che non avrebbe mai sperato di avere, recuperando circa 32.000 euro di arretrati. Questa circostanza ha posto l’attenzione sul meccanismo delle pensioni in Italia.

Ci sono dei lavoratori che non riescono ad ottenere la contribuzione minima prevista dalle normative vigenti, pari a circa 20 anni, e che pensano di non riuscire ad arrivare mai alla soglia pensionistica, neanche a 67 anni. Ma ci sono delle opportunità da cogliere in questo caso.

Cos’è successo nel dettaglio al pensionato romagnolo? L’ex lavoratore ha chiesto all’INPS l’assegno sociale, constatando di non aver raggiunto i 20 anni di contributi minimi previsti dalla legge e si è trovato ad aver diritto ad una pensione di tutto rispetto.

Il pensionato in questione ha scoperto di poter accedere ad una pensione in deroga per la quale bastavano solo 15 anni di contributi versati. L’uomo ha ricevuto anche tutti gli arretrati, ben 32.000 euro, dal momento che avrebbe dovuto ricevere la pensione dal compimento dei 67 anni e al momento della richiesta ne aveva 70.

Deroghe Amato: andare in pensione con 15 anni di contributi è possibile

L’opportunità che ha colto il pensionato si riferisce ad una vecchia normativa che prende il nome di deroga Amato. La misura prevede l’accesso alla pensione in base a determinati requisiti, partendo da 15 anni di contributi versati, 5 in meno di quelli previsti dall’INPS. In particolare l’articolo 2 comma 4 del Decreto Legislativo 503 del 1992 aveva introdotto misure di pensionamento che sono sopravvissute alla riforma Fornero.

Sono tre le deroghe Amato: la prima consente, come visto, il pensionamento possibile con 15 anni di contributi versati per coloro che hanno raggiunto questo requisito al 31 dicembre 1992. Una volta compiuti i 67 anni di età questi lavoratori potranno andare in pensione anche senza aver completato i 20 anni di contributi versati necessari per la pensione di vecchiaia.

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Lavoratori con carriere discontinue: la possibilità di pensionamento

La seconda deroga Amato vale per chi era stato autorizzato, alla data del 31 dicembre 1992, alla prosecuzione volontaria dei versamenti da parte dell’INPS: la stessa possibilità viene data anche, quindi, a chi non ha versato volontariamente i contributi ma ha ricevuto l’autorizzazione dall’Istituto previdenziale.

La terza deroga, infine, è dedicata al pensionamento dei lavoratori con carriere discontinue. In questo caso è necessario che almeno 10 anni dei 15 necessari di contributi siano stati versati per periodi inferiori ad un anno. Servono quindi 10 anni di lavoro non composti da 52 settimane di contribuzione. Per questa deroga il primo contributo versato deve essere vecchio di almeno 25 anni.