Bonifico parlante, nessuno lo conosce ma è utilissimo: ecco a cosa serve e come può aiutarti
A cosa serve il bonifico parlante e come compilarlo senza commettere errori? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Il bonifico parlante è uno strumento di pagamento fondamentale per ottenere le detrazioni fiscali previste per i lavori edilizi, come opere di ristrutturazione e per il bonus, ma anche per gli interventi di riqualificazione energetica, il bonus mobili e quello elettrodomestici.
Il bonifico si può effettuare online, presso la propria banca, all’ufficio postale. Tra i dati da compilare vi è anche una specifica causale, che serve a rendere chiaro al Fisco che si tratta di un pagamento ammesso alle detrazioni fiscali.
Si usa per documentare i pagamenti relativi ai lavori svolti attraverso superbonus 110%, ristrutturazioni, ecobonus, bonus mobili ed elettrodomestici. Senza il bonifico parlante non è possibile usufruire della detrazione nella dichiarazione dei redditi.
Come si compila un bonifico parlante postale o bancario? Ecco come fare per non commettere errori che potrebbero pregiudicare l’accesso agli importanti bonus per interventi edilizi.
Come compilare un bonifico parlante: attenzione alla causale
Nella causale del bonifico parlante va indicato il riferimento normativo. Si consiglia di inserire anche il riferimento alla fattura che si sta pagando. Poi bisogna inserire il codice Fiscale del richiedente: nel caso di bonus applicato su case in comproprietà bisognerà inserire quello di tutti i proprietari, mentre per le ristrutturazioni di parti condominiali bisognerà inserire il codice fiscale del condominio e della persona che effettua il pagamento.
La causale deve essere sempre presente e risulta fondamentale conservare la ricevuta del bonifico di pagamento per le ristrutturazioni e le ricevute fiscali delle spese sostenute, perché questi documenti sono indispensabili per un eventuale controllo.
Come rimediare agli errori in un bonifico parlante
Gli errori nella compilazione del bonifico parlante sono dietro l’angolo. Come ci si comporta? L’Agenzia delle Entrate applicava “tolleranza zero” e l’unico modo per evitare l’accesso alle detrazioni fiscali previste era quello di annullare il precedente bonifico ed effettuare un nuovo pagamento all’impresa inserendo i dati corretti. Nel tempo le cose sono cambiate, come si evince dalla circolare n. 43/2016: “Se per errore è stato effettuato un bonifico diverso da quello “dedicato“ o non sono stati indicati sul bonifico tutti i dati richiesti, e non è stato possibile ripetere il bonifico, la detrazione spetta solo qualora il contribuente sia in possesso di una dichiarazione sostitutiva di atto notorietà rilasciata dall’impresa, con la quale quest’ultima attesta che i corrispettivi accreditati a suo favore sono stati correttamente contabilizzati ai fini della loro imputazione nella determinazione del reddito”.
Attraverso la dichiarazione sostitutiva di atto notorio rilasciata dall’impresa diventa possibile evitare di dover ripetere il bonifico, correggendo eventualmente anche gli errori commessi nel momento in cui è stato effettuato il primo pagamento con dati scorretti.