Il B&B può rappresentare, oggi come oggi, una gran forma di guadagno. Occhio alla burocrazia però! Difatti se fai qualche errore potresti pagarla cara!
Può capitare di trovarci improvvisamente eredi, oltre che di un bel patrimonio, di una casa, appartenuta ai nostri genitori, nonni o a un lontano parente. Noi non siamo interessati ad andarci a vivere perché ne abbiamo già una o non si confà ai nostri stili di vita. Altre volte può capitare che non sia vicina ala luogo di residenza o di lavoro.
Se non vogliamo venderla o se ci abbiamo provato ma abbiamo riscontrato numerose difficoltà oppure non abbiamo ottenuto proposte allettanti dal punto di vista economico, possiamo trasformare la dimora in un B&B. Questa sigla significa che si possa donare al cliente non solo l’alloggio con tutti i comfort, ma anche la colazione con prodotti rigorosamente confezionati e sigillati.
Tutto ciò deve essere necessariamente compreso nel costo, che deve sostenere con l’aggiunta della tassa di soggiorno. È fondamentale non confondere il B&B con una casa vacanze. Difatti quest’ultima non prevede in alcun modo l’usufrutto di un pasto al mattino. Detto ciò, se vogliamo lanciaci in questa avventura come primo o secondo lavoro, dobbiamo metterci in testa che non sarà un passeggiata.
Prima di tutto dovremo decidere in quali periodi tenerla aperta e quando fare degli stop. Va messa in considerazione una chiusura di almeno di tre mesi nell’arco dell’anno. Inoltre bisogna anche conoscere a menadito tutte le caratteristiche e le ricchezze che il territorio vicino alla casa sa offrire a dei turisti quando la nostra attività rimane aperta.
Ovviamente se la casa è sita in un luogo di grande interesse turistico possiamo partire avvantaggiati, ma non del tutto, perché in tal caso la zona potrebbe già pullulare di offerte simili alla nostra. Inoltre dovremo pensare alla pulizia delle camere e dei luoghi comuni. Fondamentale poi è essere bravi ad accogliere il cliente, con un approccio molto più familiare di quello di un hotel.
Tra l’altri i costi da sostenere per un ospite sono minori rispetto a quelli che dovrebbe solitamente affrontare un albergo. Bene è poi pubblicizzare la tua attività su tutte le piattaforme Social, anche con reel mirati. Detto tutto ciò passiamo alla parte burocratica. Il B&B può avere da un massimo di 3 a 6 camere, ognuna con un proprio bagno, per un totale di 20 posti letto.
Gli ospiti poi per raggiungere la propria camera non devono attraversarne altro, così come spazi non adibiti all’attività. Inoltre le stanze devono essere di almeno 14 mq se parliamo di una matrimoniale e di 8 mq per una singola. Il B & B prevede, lo ricordiamo nuovamente, periodi di chiusura di almeno tre mesi l’anno. Tuttavia a fini prettamente fiscali non è considerata un’attività commerciale.
Ergo può essere registrata anche senza il possesso di Partita Iva. Tuttavia la regolamentazione del settore è demandata sia alle Province Autonome che alle singole Regioni. Pertanto prima di aprire un’attività simile è bene informarsi presso queste realtà, anche per tutte le singole pratiche e varie iscrizioni da effettuare.