Altro che assegno unico, così guadagnano davvero le mamme italiane: gli strumenti sconosciuti ma utili

Agevolazioni oltre l’assegno unico – finanzarapisarda.com

Quali altre agevolazioni, nel 2023, sono messe a disposizione delle mamme oltre l’assegno unico? E quali i requisiti necessari per ottenerle?

L’assegno unico universale, introdotto a partire dal 1 marzo 2022, è stata certamente una grande novità. Per la prima volta, nel nostro paese, tutte le famiglie con figli a carico – a prescindere dalle condizioni lavorative – hanno potuto beneficiare di un sostegno economico importante.

L’assegno è universale proprio perché riguarda tutte le famiglie. La differenza tra percettore e percettore sta nell’importo, il quale varia in base all’ISEE, all’età e al numero dei figli ed alle eventuali loro condizioni di disabilità.

L’importo minimo erogato mensilmente a chi non presenta ISEE o con un valore di quest’ultimo uguale o superiore ai 43.240 €, è pari a 54 € per figlio. Per chi presenta un ISEE di valore più basso, la cifra mensile salirà, sino ad arrivare all’importo massimo di 189 € per ISEE con valore inferiore ai 16.215 €. Sempre che non vi siano più figli o situazioni di disabilità: in tal caso gli assegni saranno di ammontare maggiore.

Ma le agevolazioni per le famiglie non finiscono qui. Esistono infatti altri contributi che mamma e papà possono ottenere in presenza di figli piccoli.

Il bonus asilo nido

Un’interessante agevolazione riguarda le mamme con figli di età inferiore ai 36 mesi. Si tratta del bonus asilo nido, un rimborso delle spese relative alle rette per la frequenza di asili nido pubblici o privati autorizzati. Nel casi di bambini con meno di tre anni affetti da patologie gravi croniche, è possibile richiedere un rimborso relativo alle spese necessarie per l’assistenza domiciliare.

Gli importi riconosciuti a chi paga le rette o le spese variano anche in questo caso in base all’ISEE. Con un ISEE inferiore ai 25.000 € si può ottenere il rimborso massimo, sino a 3.000 €. Con ISEE superiore ai 40.000 € l’importo di rimborso è invece al massimo pari a 1.500 €.

Agevolazioni oltre l’assegno unico – finanzarapisarda.com

L’assegno comunale di maternità

Un ulteriore possibilità per le neo mamme in condizioni di disagio è l’assegno comunale di maternità. Esso riguarda le madri disoccupate, che non hanno accesso quindi alla prestazione di maternità prevista per le lavoratrici.

Si tratta di un contributo da richiedere al proprio comune di residenza entro i sei mesi dalla nascita del piccolo, ed ammonta a 383,46 € al mese per cinque mesi. L’assegno viene erogato direttamente dall’INPS solo in condizioni di ISEE inferiore ai 19.185,13 €. La cosa interessante è che l’assegno comunale di maternità è compatibile con l’assegno unico universale.