Fatturazione elettronica, molti ancora non lo sanno, ma un errore può costarti davvero molto caro. Quello assolutamente da non commettere.
Da quando ha fatto ingresso nelle nostre vite la fatturazione elettronica grande è stata la preoccupazione dei liberi professionisti, che non sapevano davvero che pesci pigliare. Molti hanno seguito tutorial mirati per effettuarla nella maniera più esatta possibile e si sono studiati tutti gli step per cecare di non commettere errori.
Altri ancora hanno chiesto aiuto al proprio commercialista di fiducia. Tuttavia ancora oggi, che è un po’ si tempo che se ne sa uso, fatturare in questa maniera procura non pochi problemi, tanto più che la maggior parte ancora non le utilizza. Stiamo parlando di coloro che possiedono il regime forfettario e che possono decidere di non usarla e procedere di fatturare nella maniera più classica.
Una scelta che hanno fatto in tantissimi. Tuttavia se l’hanno fatta è stato per evitare di avviare abbonamenti su piattaforme specifiche e aggiungere altro stress a livello amministrativo. Difatti uno degli aspetti, come molti sondaggi ampiamente ci dimostrano, più complessi e oditati dai liberi professionisti, è quello di doversi occupare della burocrazia e della contabilità, sebbene in maniera indiretta, visto che possono contare sull’operato di altre persone in tale direzione.
Tanto più che un libero professionista ha anche il compito di ritrovarsi e procacciarsi lui stesso il lavoro, non solo per sé stesso ma anche per altri, qualora possieda dipendenti, collaboratori o soci. Deve poi anche mettere sul piatto anche le varie spese che deve affrontare per il proprio lavoro, compresi gli spostamenti o l’acquisto di macchinari e strumenti utili per la sua professione.
Detto ciò, coloro che oggi devono necessariamente ricorrere alla fatturazione elettronica compiono ancora un errore, abbastanza scontato che sia tale e che nonostante ciò sta mietendo molte vittime. Se ciò capita è perché molte persone che fino a poco tempo fa emettevano fatture alla vecchia maniera, non si sono rese conto, forse perché non si sono realmente informate, delle differenze che vertono con quella nuova.
Una va tenuta in particolare a mente, perché nel caso non la conoscessimo o non ce la ricordassimo, potremmo ritrovarci tempestivamente e seriamente nei guai. Una cosa da evitare come la peste, soprattutto in un momento di grande crisi e di spaventosi rincari che stiamo attraversando anche nel nostro Paese. Di che cosa si tratta?
Si tratta della tardiva emissione della fatturazione elettronica, che può procurare pesanti sanzioni. In particolare si applicherebbe la sanzione prevista dall’Art.6 Del D. Lgs. Numero 471/97: Sanzione Amministrativa Pecuniaria, che va dal 90mal 180% dell’imponibile non correttamente documentato. A livello di cifre posiamo dire che l‘importo della multa è fisso da 250 a 2.000 euro, quando suddetta violazione commessa non ha in ogni caso inciso sulla corretta liquidazione del tributo.
In poche parole, per evitare spiacevoli sorprese e andare per l’appunto incontro a sanzioni, ricordiamoci che la fattura elettronica deve necessariamente essere emessa entro 24 ore dal momento in cui l’operazione si considera conclusa. Se invece volgiamo differirla ricordiamoci che il termine di emissione è fissato per il giorno 15 del mese successivo rispetto a quello in cui l’operazione è stata effettuata.