Se viaggi all’estero dovrai rinunciare a questa detrazione: purtroppo è la triste verità
Tra le varie spese che è possibile portare in detrazione ce ne sono alcune importanti che mancano: ecco quali sono.
I contribuenti che sono fiscalmente residenti in Italia ma si trovano a dover ricorrere a delle cure mediche nel momento in cui sono all’estero possono detrarre le spese nel Modello 730?
Una domanda a cui si trova risposta nella normativa che regola la dichiarazione dei redditi in Italia. Prima di tutto c’è da premettere che qualsiasi tipo di spesa sanitaria permette al contribuente di usufruire della detrazione al 19% dei costi sostenuti.
La detrazione si applica sulle spese che superano la franchigia di 129,11 euro. Questo discorso sembrerebbe valere anche per le spese sanitarie sostenute all’estero.
Bisogna conservare tutta la documentazione che attesti i costi che sono stati sostenuti, esattamente come accade per le spese sostenute in Italia.
Spese sanitarie all’estero: come usufruire della detrazione
Il contribuente che intende usufruire della detrazione sulle spese sanitarie all’estero dovrà inserire gli importi relativi ai costi sostenuti nel Modello 730, ma non è possibile ottenere la detrazione fiscale per le spese effettuate per il viaggio o per il soggiorno all’estero, anche se è dovuto a motivi di salute. Per poter detrarre le spese sostenute all’estero il contribuente deve dimostrare la veridicità delle spese esibendo eventuali scontrini per acquisti in farmacia o documentazioni che attestino quantità e tipo di farmaco.
La documentazione sanitaria redatta in lingua straniera deve essere accompagnata da una traduzione in lingua italiana. Nel caso di documenti originali in inglese, francese, tedesco o spagnolo la traduzione può essere sottoscritta dal contribuente. Per i documenti redatti in altra lingua, invece, bisogna allegare traduzione giurata. Si possono portare in detrazione anche le spese mediche rimborsate per effetto di un contratto di assicurazione, ma le spese non sono ritenute a carico dei contribuenti nel caso in cui siano stati ricevuti dei rimborsi da parte di un qualsiasi ente previdenziale od assistenziale.
Tessera sanitaria europea: come si usa all’estero
Per quanto riguarda la tessera sanitaria europea dobbiamo ricordare che bisogna effettuare una distinzione tra i Paesi dell’Unione europea e quelli con i quali l’Italia ha stipulato delle apposite convenzioni bilaterali ed i Paesi extraeuropei non convenzionati. Con i Paesi convenzionati il cittadino con tessera ha diritto a ricevere le cure necessarie e a richiedere il rimborso delle spese sanitarie eventualmente sostenute.
La tessera sanitaria non copre il trasferimento all’estero, ma il contribuente può chiedere l’autorizzazione per recarsi all’estero ed effettuare l’intervento, se non è possibile farlo nelle strutture nazionali, allegando la relazione di un medico specialista. In un secondo momento si potranno chiedere i rimborsi forfettarie delle spese di degenza.