730, occhio a commettere questi errori comunissimi: rischi grosso che ti scoprono
Scopri quali errori non commettere nella compilazione del 730: è facilissimo sbagliare, ecco perché devi prevenire per non dover curare.
La compilazione del 730 è un rituale obbligatorio per moltissimi italiani. Ogni anno lavoratori di tutte le fasce d’età si cimentano nella presentazione del suddetto modello oppure delegano un incaricato alla sua redazione.
Il modello 730 è utilizzato in Italia per effettuare la Dichiarazione dei redditi che riassume tutte le entrate percepite nell’anno dal contribuente. Queste possono derivare dal lavoro dipendente o dalle rendite provenienti da terreni o fabbricati di cui si è proprietari.
Non è sempre stato utilizzato questo modello: viene adottato nel 1993, anno in cui l’attuale 730 sostituisce quindi la vecchia dichiarazione precompilata, a seguito di un Decreto legislativo.
Fare la dichiarazione dei redditi non è una passeggiata, anzi, risulta molto complicato per gli inesperti e soprattutto per le persone anziane. A tal proposito, molti consigliano di non inviarla autonomamente online ma di affidarsi a un commercialista oppure rivolgersi a un Caf. A partire dalla prima decade di maggio, ogni anno è possibile elaborare la propria dichiarazione 730. L’invio della stessa può avvenire fino alla scadenza del 30 settembre dell’anno successivo a quello di imposta. Dunque, a partire dall’11 maggio 2023 si può compilare la dichiarazione dei redditi inerente l’anno 2022.
Ma quali sono gli errori comuni e come evitarli?
Gli errori più comuni da evitare sono 5. Bisogna prestare grandissima attenzione a queste disattenzioni poiché possono essere scoperte dall’Agenzia delle entrate e condurre a severe e salate sanzioni. Il primo errore può essere quello di dimenticare di disporre di due Certificazioni Uniche per quell’anno di imposta. Pertanto anche il Caf può incappare nell’errore se il cittadino non ha fornito tutte le CU. La soluzione è semplice: basta conferire delega a prelevare il 730 precompilato, così l’incaricato avrà subito tutte le informazioni complete inerenti il cittadino. Oggi inoltre la delega può essere fornita tramite Spid, il che rende molto più veloce ed efficace l’azione di chi dovrà compilare il 730. Il secondo è che il cittadino può comunicare al Caf di possedere un credito Irpef o addizionale da inserire in dichiarazione, non sapendo che è stato già portato in detrazione nell’anno precedente. In questo caso la soluzione è sempre quella di fornire il 100% delle informazioni a propria disposizione: consegnando cioè all’incaricato anche il Quadro RX della dichiarazione dello scorso anno e verificare se si è in possesso di f24 (i quali potrebbero avere quelle cifre in compensazione).
Il terzo errore entra in scena se il contribuente fornisce al Caf gli interessi sul mutuo per l’acquisto della prima casa, ma questo aveva un importo maggiore del valore dell’immobile, cosa che rappresenta un illecito. Infatti si porterà in detrazione più di quanto dovuto. Per ovviare a questo rischio basta fornire l’atto di acquisto della casa, sia quello di compravendita sia quello con la banca per la stipula del mutuo. Per quanto riguarda il quarto errore, è possibile che si vogliano detrarre le spese inerenti la riqualificazione energetica dei propri appartamenti, ma non sia stata effettuata l’obbligatoria comunicazione all’Enea. In questo caso la detrazione per efficientamento energetico viene persa, ma c’è comunque una soluzione. Si potrà detrarre la spesa nella categoria “ristrutturazione immobili”. Infine il quinto ed ultimo errore comune può essere quello di voler usufruire delle detrazioni per i figli a carico nella misura del 100%, senza però considerare il reddito più alto del coniuge. Anche in questi casi si va incontro a sanzioni e all’addebito al Caf delle stesse. La soluzione è elementare: bisognerà sempre chiedere all’interessato di fornire i dati di reddito del/della proprio/a consorte.
Presenta il modello 730 senza commettere sbagli
In conclusione basterà essere attenti, precisi e scrupolosi, fornendo sempre tutte le informazioni ai Caf e a qualsiasi incaricato che redigerà per noi la Dichiarazione dei redditi.
Con poche semplici mosse si eviteranno sanzioni e ripercussioni sui Caf di riferimento.