IMU, puoi non pagarlo ma solo se la tua casa ha questa caratteristica: controlla subito

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esenzione IMU- finanzarapisarda.com

Esiste la possibilità di non pagare l’IMU, ma è necessario possedere questi requisiti: ecco cosa bisogna verificare.

L’IMU è l’acronimo di Imposta Municipale Propria, una tassa versata da chi è proprietario di un bene immobile, ma per questa imposta sono previste alcune esenzioni al soddisfacimento di alcune condizioni.

Introdotta nel 2011 dal governo Monti, l’IMU è pagata a livello comunale sul possesso dei beni immobiliari: fino al 2013 era pagata anche sull’abitazione principale, ma l’attuale disciplina non prevede.

Il pagamento dell’IMU è dovuto sui seguenti beni immobili: fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli. Sono tenuti a pagare questa tassa sia i proprietari che i coniugi assegnatari, ma anche i concessionari.

Come detto, l’IMU non si paga sulla prima casa, che corrisponde alla residenza o alla dimora abituale, come precisato dalla definizione di abitazione principale individuata anche dal DL 101/2011 (Decreto Monti).

Prima casa in locazione stagionale o parziale: cosa succede al pagamento dell’IMU

Se la prima casa viene data in locazione per la durata del periodo estivo il soggetto perde il diritto di esenzione per la parte dell’anno in cui il bene è stato dato in locazione secondo una modalità che viene definita “periodica” o “stagionale”. Se vengono date in locazione solo alcune stanza della casa si parla di locazione parziale e in questo caso è possibile beneficiare dell’esenzione dall’Imu prevista per questa fattispecie.

A tal proposito si è espressa anche una sentenza della Commissione tributaria della Regione Abruzzo, che si è proprio occupata della locazione parziale della prima casa. Nel 2022 tale Commissione ha sostenuto che i proprietari locatari di parti dell’immobile, nel caso siano coabitanti, hanno diritto di usufruire dell’esenzione IMU.

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Agevolazioni sulla prima casa: i requisiti per la riduzione d’imposta

La Commissione si è espressa anche a proposito delle agevolazioni previste in termini di tributi erariali e tributi locali, in particolare le agevolazioni IRPEF e la detrazione del mutuo. In ogni caso il locatario convivente non è tenuto a versare l’IMU «nel caso in cui gli affitti permettano un uso prevalente della casa come abitazione principale, allora vengono mantenute le esenzioni IMU e TASI come anche gli interessi passivi del mutuo».

Sulla prima casa sussistono altre agevolazioni a patto che siano rispettate alcune condizioni. Una delle agevolazioni riguarda la riduzione dell’imposta di registro o dell’Iva, versata all’atto di acquisto della prima casa. In questo caso è prevista una riduzione dell’aliquota del 2% su un importo minimo di 1.000 euro e dell’1,5% nell’ipotesi di “leasing abitativo”.