Cartelle esattoriali, se non fai subito questo controllo ti pignorano tutto: è successo già a molti
Per non rischiare il pignoramento bisogna fare molta attenzione alle cartelle esattoriali: ecco cosa controllare.
Si arriva al pignoramento come soluzione finale per un debito inevaso che non riesce ad essere saldato dopo un certo periodo di tempo: dopo vari tentativi il creditore può intimare ad un soggetto terzo di trattenere per suo conto i soldi di un debitore per soddisfare il suo credito.
Il pignoramento può arrivare anche da parte dello Stato: l’Agenzia delle Entrate utilizza questa modalità come alternativa al fermo amministrativo delle auto, quando ci sono cartelle esattoriali non pagate dal contribuente.
Per evitare di arrivare a questa decisione drastica il Governo Meloni ha avviato la rottamazione delle cartelle: le domande per questa procedura vanno presentate entro il 30 aprile, con la procedura telematica dell’Agenzia delle Entrate.
In caso di accettazione della domanda a partire dal mese di luglio il contribuente può procedere al pagamento delle cartelle esattoriali senza spese di mora aggiuntiva, con la possibilità di rateizzazione.
Rottamazione delle cartelle esattoriali e pignoramento: cosa succede dopo la richiesta
Cosa succede nel caso di un pignoramento già in corso? In questo caso la richiesta di rottamazione delle cartelle non blocca la procedura. Il pignoramento prosegue anche dopo la presentazione della domanda di definizione agevolata. Nel caso in cui i soldi pignorati siano pari all’intera somma del debito originario, i soldi in eccedenza saranno restituiti al contribuente post rottamazione.
La presentazione della domanda di rottamazione, però, impedisce l’avvio di nuovi pignoramenti, come quello del conto corrente. Questa procedura è solitamente valida fino alla soddisfazione del credito vantato dal progetto che l’avviata. Per quanto riguarda l’Agenzia delle Entrate, il pignoramento si attua a partire dai canonici 60 giorni dalla notifica della cartella che avvisa il debitore del pagamento da effettuare.
Conto corrente bloccato: come evitare il pignoramento
Il conto corrente viene congelato prima che vengano prelevati i soldi relativi al debito. La banca è chiamata a mettere da parte tutti gli importi che servono al creditore per soddisfare la sua richiesta, in attesa che diventi esecutiva la relativa ordinanza emanata dal Giudice.
Per evitare il pignoramento dei soldi dal proprio conto corrente il debitore dovrà pagare il debito, o dovrà impegnarsi a convertire il pignoramento con una somma da versare al creditore. Tutto questo, però, deve essere fatto prima dell’arrivo dell’ordinanza del Giudice. Anche il creditore può accettare, da parte sua, una via alternativa al pignoramento e può segnalare alla banca l’avvenuto saldo del debito. In questo modo il debitore può tornare ad utilizzare il proprio conto corrente.