IMU, occhio al concetto di prima casa: se non conosci questa legge rischi di pagare a vuoto
L’IMU è una tassa comunale che, alla sua approvazione, era destinata a tutti i proprietari di immobili come case o appartamenti, con gli anni però la norma è stata modificata, esonerando una grande fetta di popolazione.
Nel 2011 il governo Monti ha incluso nella manovra Salva-Italia l’Imposta municipale Propria, rimasta valida fino al 2013 anche sulle abitazioni principali, definizione che tutt’ora confonde ancora molti contribuenti, ecco a cosa fare attenzione.
A causa dei costanti cambiamenti effettuati all’IMU sempre più persone si sono ritrovate a pagare una tassa assolutamente non dovuta, perdendo ogni anno diverse centinaia di euro. Con la scadenza della prima rata annuale in arrivo è consigliabile fare chiarezza sui parametri che permettono l’esonero completo.
Secondo la Legge attuale l’IMU è destinata alle seconde abitazioni ed alle prime abitazioni considerate di lusso, escludendo quindi solamente le abitazioni principali, definite dall’articolo 1 comma 741 della legge di Bilancio 2020 come: “immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente”.
Perché una casa sia considerata abitazione principale quindi dovrà essere l’unica unità abitativa in possesso in cui il proprietario ha fissato la residenza ed anche il domicilio.
Quali immobili sono considerati abitazione principale
Anche se il requisito della residenza sembri essere molto limitante, con il tempo sono state aggiunte delle eccezioni che permettono di godere dell’esenzione anche nel caso in cui all’interno dell’abitazione non venga fissata né residenza né domicilio, tra cui:
- le strutture di proprietà di cooperative edilizie destinate a studenti universitari soci
- immobili destinati agli alloggi sociali
- casa familiare assegnata al genitore affidatario dopo la separazione o il divorzio
- immobili concesso in locazione dal personale delle Forze Armate, dei Corpi di Polizia o del Corpo dei Vigili del Fuoco.
A discrezione del comune inoltre possono essere escluse anche tutte le abitazioni dei disabili o degli anziani che soggiornano permanentemente nelle strutture dedicate.
I coniugi devono pagare l’IMU?
Lo scorso autunno la Corte Costituzionale ha anche emesso una sentenza molto importante per tutte le coppie di coniugi italiani. Fino al 2022 infatti anche se proprietarie di due immobili distinti, le persone sono state costrette per legge a spostare la residenza in un’unica casa, dovendo quindi provvedere al pagamento dell’IMU su quella che poi è stata considerata come “seconda casa”.
Secondo la Corte questa condizione era totalmente sfavorevole per le coppie unite legalmente la quale invece privilegiava tutte le coppie di fatto. A partire dalla sentenza quindi i coniugi residenti nelle rispettive case possono richiede la doppia esenzione, oltre che il rimborso di quanto versato nei 5 anni precedenti.