Tiene ancora banco in Rete la spinosa questione del Reddito di Cittadinanza. C’è chi ora dovrà pure restituirlo. Di chi si tratta?
Già a fine 2022 si è ricominciato a parlare a spron battuto praticamente ovunque del Reddito di Cittadinanza. Da quando ha fatto capolino diversi anni fa, nel nostro Paese, ha gettato molto scalpore, dividendo l’opinione pubblica. Difatti c’è chi lo ha accolto come una manna dal cielo e chi invece lo ha fortemente contestato.
Si temeva infatti che, soprattutto i giovani e i giovanissimi, ricevendo tale aiuto, si sedessero, per così dire, sugli allori e non si dessero più da fare per portare il pane a casa. Sul Web se ne discute ancora in maniera colorita. Tantissimi sono stati poi i vip e politici che, sia in TV che sui Social, hanno espresso il loro malumore quando tale strumento, secondo loro, avrebbe reso ancora più svogliati i lavoratori.
L’attuale Governo Meloni aveva promesso di prendere saldamente in mano le redini della questione, decisamente spinosa, e di porre dei cambiamenti. Sono stati dunque avviati molti controlli, decisamente mirati, dopo anche l’arrivo di alcune segnalazioni all’Agenzia Delle Entrate ed altri Enti competenti relative a moltissime persone che non avrebbero meritato di ottenere il Reddito.
Chiaramente ciò ha lasciato il classico amaro in bocca ai più, anche perché per richiederlo e ottenerlo serviva una documentazione ben precisa, compresa la compilazione dell’ISEE. Moltissimi, pur di ottenere l’aiuto e di rifiutare tanti lavori, anche se risultati idonei, hanno truffato lo Stato e modificato il loro stato di famiglia, al fine di risultare predisposti al ricevimento del Reddito in questione.
Oltre a ciò, il Governo si è posto di verificare se effettivamente tutte le persone che lo ricevevano possedessero i requisiti economici necessari. Inoltre se il lavoratore che lo riceve non ha accettato una proposta lavorativa congrua alla sua figura e al suo stato di salute, potrà trovarsi decisamente nei guai.
Nel primo caso, ovvero quello di truffa, l’INPS può chiedere senza se e senza ma, indietro tutti quanti gli importi che si hanno in maniera indebita recepito, mentre per gli altri due arriva lo stop della ricezione. Tuttavia i cittadini sono invitati a tenere costantemente aggiornato il proprio ISEE, non solo al fine del Reddito di Cittadinanza ma anche per la richiesta di altri aiuti.
In ogni caso è anche doveroso sottolineare che c’è anche chi ha commesso errori senza esserne consapevole. Tuttavia l’INPS non guarda in faccia nessuno. È anche capitato che alcune coppie di genitori non sposati e nemmeno conviventi non abbiano indicato il componente aggregato nella Dsu ai fini propri dell’ISEE e questo ha portato a offrire una documentazione errata.
Stesso discorso se il coniuge non residente allo stesso indirizzo non è stato considerato nella stessa Dsu dell’altro coniuge. Grandi errori si possono inoltre verificare se i figli maggiorenni non conviventi ma che non hanno un’età superiore ai 26 anni, non sposati e senza figli, che vivono nella condizione di essere a carico Irpef dei genitori, non siano stati indicati nella Dsu.