Nel mondo del lavoro dipendente spesso ci si ritrova a lavorare molte più ore di quelle previste dal proprio contratto, le quali però possono essere retribuite in modi diversi a seconda delle esigenze.
Al momento dell’assunzione e della firma del contratto le questioni dei pagamenti e delle ore da svolgere ricoprono un ruolo estremamente importante da valutare, sia dal punto di vista del lavoratore che del datore di lavoro.
Anche se attualmente il mondo del lavoro sta subendo crisi piuttosto drammatiche, tanto da arrivare ad un livello di disoccupazione dell’8% in tutta Italia, c’è ancora chi ha la fortuna di trovare un lavoro regolamentato, con contratto che rispetta il CCNL e paga gli straordinari.
Proprio su quest’ultimo punto è importante valutare le scelte a disposizione delle parti, come ad esempio il lavoro straordinario forfetizzato. Questa possibilità, richiedibile sia dai lavoratori che dai datori di lavoro al momento della stipula del contratto, è garantita dalla legge che ne regola orari e retribuzione.
La differenza tra gli straordinari retribuiti tradizionalmente e quelli forfettizzati è visibile soprattutto nella quantità di ore che possono essere richieste, che possono essere discontinue nel tempo. La retribuzione in questo caso sarà quindi stabilita tenendo conto di una media generale.
La legge è molto chiara sul lavoro straordinario in quanto è essenziale che il lavoratore sia protetto e possa contribuire al successo dell’azienda salvaguardando la propria salute psicofisica. Il tetto massimo di ore lavorative settimanali sono pari a 40 ai quali possono essere aggiunte solo 8 ore extra.
Il limite delle 48 ore può essere superato solo nei casi in cui emergono delle necessità tecnico-produttive non risolvibili con l’assunzione di nuovi dipendenti, in caso di emergenze ed imprevisti, in caso di eventi particolari legati all’attività produttiva, come mostre, fiere o manifestazioni.
Le ore di straordinario possono essere retribuite tramite un compenso mensile fisso preso di comune accordo tra lavoratore e datore di lavoro e deve essere inserito all’interno del contratto molto chiaramente, specificando anche il numero di ore di lavoro extra richieste.
Per fare un esempio pratico, nel caso in cui l’azienda voglia pagare un lavoratore che nei precedenti 12 mesi ha svolto 35 ore di straordinario, considerando una paga ad ora di 8,50 euro, si dovrà calcolare l’importo totale dovuto (297,5 euro lordi), che potranno essere quindi forfettizzati. Nel caso in cui il lavoratore acceda in un mese le ore di straordinario previste dal suo forfait, il datore di lavoro dovrebbe adeguare le somme erogate. Qualora ciò non si verificasse, l’importo a titolo di straordinario dovrebbe essere considerato un superminimo, cioè un’integrazione del salario.