Preoccupante aumento di un alimento molto importante per la cucina italiana. I prezzi sono arrivati alle stelle, ma di quale cibo si tratta?
Il trend annuale è in netto rialzo, parliamo di un 18,5% in più rispetto al 2022. Il Governo già in atto con alcuni piani per agevolarne l’acquisto.
Negli ultimi mesi ci sono stati degli importanti risvolti (in negativo) per quanto riguarda la questione del caro prezzi alimentare. C’è un alimento in particolare il cui prezzo ha letteralmente sbalordito tutti gli italiani, la pasta.
Il prezzo di tale alimento è salito alle stelle, tanto che in molti ne hanno rinunciato l’acquisto e il consumo. Tutto ciò ha generato l’azione immediata delle varie associazioni di consumatori che ne hanno denunciato l’urgenza di trovare una soluzione a tale problematica.
A tal proposito, il Governo ha deciso di intervenire con uno stato d’allerta e, soprattutto con la stretta sorveglianza dei prezzi. Verrà, in questi giorni, convocato un nuovo organismo di monitoraggio composto dai rappresentanti delle amministrazioni coinvolte e, soprattutto dalle associazioni di consumatori.
A schierarsi contro il caro-pasta vi è il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, nonché promotore della commissione di allerta rapida che ha messo in mostra tutte le incongruenze che hanno generato questo aumento sconsiderato del prezzo della pasta. Purtroppo i prezzi non accennano a diminuire, soprattutto in alcune città italiane che registrano prezzi da record che arrivano fino ai 2,44 euro per un kg di pasta.
Ad intervenire è anche il Codacons che richiede l’immediata convocazione dell’Antitrust in merito alla questione caro-pasta: “Bene la convocazione della Commissione di allerta rapida sui prezzi annunciata oggi dal Mimit, ma sui prezzi della pasta dovrà intervenire anche l’Antitrust allo scopo di fare chiarezza su possibili fenomeni speculativi”. Insomma, si è compreso quanto la situazione stia diventando sempre più grave tanto da richiamare all’appello sempre più componenti per risolvere la questione.
I dati Istat rivelano una situazione ben più grave di quanto non si pensasse. Il mese di marzo si è concluso con numeri molto deludenti, i rincari infatti hanno superato la soglia del 18,2% rispetto allo scorso anno. Il fatto ancora più grave è che gli aumenti dei listini non sarebbero giustificati dall’andamento delle quotazioni del grano. Insomma, per un prodotto composto principalmente da acqua e grano e con prezzi di quest’ultimo nella norma, cosa determina il prezzo così elevato della pasta? Effettuare quindi i dovuti controlli è ora più che mai necessario per verificare che non vi siano sotto delle pratiche commerciali scorrette e violazioni di norme inerenti i diritti dei consumatori.
A tal proposito il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida ha deciso di intervenire attraverso un piano che favorisca le produzioni nazionali e, sopratutto, autoctone: “stiamo elaborando ulteriori iniziative volte ad aggregare l’offerta, a migliorare la qualità del prodotto destinato allo stoccaggio, a valorizzare le caratteristiche e le peculiarità intrinseche della materia prima prodotta in Italia”.