I fringe benefit non sono tutti uguali: se hai questa ‘caratteristica’ i tuoi saranno più alti
Il nuovo decreto lavoro prevede l’incremento della soglia massima di esenzione per l’erogazione dei fringe benefit: ecco chi potrà usufruirne e come.
Nel corso del 2023 le aziende potranno concedere ai propri lavoratori dipendenti l’erogazione di beni e servizi esenti da tasse ma il requisito necessario è quello di avere figli a carico all’interno del proprio nucleo familiare.
In attesa che il decreto lavoro sia pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale questa misura è già attuabile: le aziende stanno già valutando la possibilità di rimborsare le utenze domestiche ai dipendenti con figlio a carico, fino ad una soglia di 3000 euro.
La misura legislativa, presente nell’articolo “Misure fiscali per il welfare aziendale” punta al sostegno delle famiglie italiane, fortemente provate sia dall’aumento dei costi delle utenze domestiche in seguito alla crisi energetica, sia dall’inflazione sui redditi.
Secondo la nuova misura legislativa: “non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di euro 3.000”.
Fringe Benefit: le tappe per arrivare alla nuova soglia massima di esenzione
Giù nel 2022 erano state apportate delle importanti modifiche normative che avevano provvisoriamente incrementato la massima soglia d’esenzione. Nella legge bilancio 2022, ad esempio, i finge benefit erano considerati esenti fino ad un massimo di 258, 23 euro. Il decreto aiuti bis dell’agosto 2022 aveva aumentato l’importo massimo di erogazione dei fringe benefit con esenzione fino a 600 euro, includendo la possibilità di rimborso delle utenze domestiche.
Prima del nuovissimo decreto lavoro, all’inizio del 2023, il limite era tornato ad essere quello iniziale, con l’aggiunta della possibilità, per i datori di lavoro privati, di erogare un “buono carburante” pari a 200 euro, esente dalla base imponibile fiscale, ai propri lavoratori dipendenti.
A chi si applica l’innalzamento della soglia d’esenzione dei fringe benefit
Possono usufruire di questa nuova misura legislativa i titolari di reddito da lavoro dipendente e di reddito assimilato a quello da lavoro dipendente per i quali il reddito è determinato secondo l’ articolo 51 del TUIR e possono essere erogati dal datore di lavoro “ad personam”.
I fringe benefit rientrano nelle attività di welfare aziendale interamente deducibile per le imprese e che si traducono in buoni pasto, auto aziendali, ma anche servizi importantissimi come assistenza sanitaria, polizze assicurative, acquisti di azioni societarie e alloggi a disposizione del dipendente.