Il prezzo del gas sta diminuendo, ma siamo sicuri che il peggio sia passato? Finalmente la verità

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prezzo del gas- finanzarapisarda.com

Dopo i pesanti rialzi degli ultimi mesi pare che il prezzo del gas stia nuovamente calando: ma sta davvero finendo la crisi del settore energetico?

Il prezzo del gas si aggira al di sotto dei 40 euro per megawattora al momento: un segnale piuttosto positivo dopo i tempi bui per il settore energetico che hanno determinato un grave aumento delle bollette delle utenze domestiche.

Un ribasso importante che fa ben sperare per i prossimi mesi: gli italiani potrebbero tirare un sospiro di sollievo dopo i salassi che hanno segnato gli ultimi mesi. Ricordiamo che all’inizio del mese di aprile il prezzo del gas era di circa 48 euro per megawattora.

L’Osservatorio dei conti pubblici ha registrato subito questo calo del 4% che diventa un calo addirittura del 54% se confrontato con il prezzo del gas al momento dell’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina. C’è da chiedersi se questa inversione di rotta sia destinata a durare.

A ben vedere l’andamento generale del settore delle materie prime pare che tutte, tranne riso e nichel, siano scese nei prezzi al di sotto del livello precedente la guerra, ma restano al di sopra dei livelli pre-Covid.

Aumentano gli stoccaggi di gas in Europa e diminuisce il consumo: cosa sta succedendo

Lo scenario si fa più positivo per quanto riguarda il gas se si pensa che le riserve di gas in Europa sono piene oltre la metà: lo stoccaggio si sta incrementando grazie alle spedizioni record di Gnl dagli Stati Uniti. In Germania si può contare su riserve piene per il 65%, mentre in Spagna la percentuale cresce all’87%: in terra iberica si concentrano la maggior parte dei terminali Gnl europei. A fronte di un’offerta che sta crescendo c’è da sottolineare la domanda sempre più contenuta di gas.

Il merito va dato agli sforzi di industrie e famiglie europee che si sono impegnate per ridurre consumi domestici e industriali di questa fondamentale materia prima. Basti pensare che il consumo di gas naturale in un Paese dall’elevato consumo come la Germania è calato del 15% rispetto agli anni che vanno dal 2019 al 2021. Diminuita anche la richiesta di gas naturale industriale, con un calo registrato del 21%.

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Il futuro della crisi energetica: la dipendenza dalle forniture di gas russo e la domanda cinese

Si può dire che il peggio sia passato? Gli estremi della crisi energetica purtroppo sussistono ancora e c’è da prepararsi al prossimo inverno affrontando però prima un’estate molto calda che potrebbe ridurre i livelli idroelettrici. Intanto sembra crescere anche la domanda asiatica di Gnl: a marzo si è registrato un aumento del 16,9% di importazioni di gas naturale liquefatto dalla Cina.

L’Europa non può ancora rinunciare al combustibile russo, dal quale risulta fortemente dipendente, con conseguenze che si trascineranno ancora a lungo sul prezzo di questa materia prima necessaria per sopravvivere al prossimo rigido inverno.