Di quanto aumenterà il tuo stipendio grazie al taglio del cuneo fiscale? Finalmente la verità
La manovra di Governo sui tagli del Cuneo fiscale ha portato nelle tasche degli italiani una serie di vantaggi non indifferenti, tra i quali molto probabilmente un forte aumento di stipendio
Dopo la presentazione della famosa Legge di Bilancio per il nuovo anno 2023 si preme per tutte le riforme da mettere in atto come il famoso taglio del cuneo fiscale, promosso tra l’altro anche dai sindacati come Cigl che lo vorrebbe attuato per tutti.
Per prima cosa, tra i vari miglioramenti, i lavoratori sotto i 35000 euro annuali di reddito non perderanno lo sgravio contributivo attualmente in vigore che permette di avere qualche soldo in più in busta paga alla fine del mese.
Questo era stato messo in atto nella precedente Legge di bilancio del 2022 e prevedeva per i lavoratori dipendenti un esonero sulla quota dei contributi previdenziali dello 0,8 punti percentuali per i periodi pagati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022.
Ma cosa comprende la nuova legge sulla tematica e cosa dovremo aspettarci sugli stipendi?
Come gli italiani riceveranno più soldi? I piani del Governo
Sempre i sindacati insistono però con l’esecutivo sul fatto di effettuare il taglio proposto solo con i dipendenti, senza però al momento essere stati ascoltati, come si evince anche dalle parole di Federico Freni, sottosegretario all’Economia, il quale ha affermato: “Dubito che un taglio del cuneo fiscale esclusivamente a favore dei lavoratori sia corretto”. Freni ha inoltre spiegato più approfonditamente le linee guida del Governo sulla questione: “Il taglio del cuneo vede interessi concorrenti di lavoratori e imprese, meglio ripartire il taglio assegnando prevalenza al lavoratore”.
Si parla di un cambiamento che si riferisce al momento principalmente a coloro che posseggono una busta paga minore di 2692 euro mensili e che dunque nel mese di Maggio potranno vedere effettivi cambiamenti, con la conferma che arriverà già dal prossimo incontro del Governo nella prossima settimana.
Si andrà poi ad aggiungere la misura già prevista nella Legge di Bilancio legata agli sgravi fiscali con: il 3% per le buste paga di misura inferiore a 1.923 euro (25 mila euro se si considera l’intero anno) e al 2% per chi supera tale soglia ma è comunque sotto i 2.692 euro (35 mila euro).
Il guadagno effettivo sarà dunque in percentuale legato all’effettiva entità della busta paga, un esempio potrebbe essere: con uno stipendio di 1.500 euro anziché versare 137,85 euro di contributi se ne pagano appena 92,85 euro, con un risparmio di 45 euro al mese.